mercoledì 18 settembre 2019

"UN CREDITORE AVEVA DUE DEBITORI" Lc 7, 36-50


2 commenti:

  1. Prima Lettura
    Vigila su te stesso e sul tuo insegnamento: così facendo, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano.
    Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
    1Tm 4,12-16

    Figlio mio, nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii di esempio ai fedeli nel parlare, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza.
    In attesa del mio arrivo, dèdicati alla lettura, all’esortazione e all’insegnamento. Non trascurare il dono che è in te e che ti è stato conferito, mediante una parola profetica, con l’imposizione delle mani da parte dei presbìteri.
    Abbi cura di queste cose, dèdicati ad esse interamente, perché tutti vedano il tuo progresso. Vigila su te stesso e sul tuo insegnamento e sii perseverante: così facendo, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano.

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 110 (111)
    R. Grandi sono le opere del Signore.
    Le opere delle sue mani sono verità e diritto,
    stabili sono tutti i suoi comandi,
    immutabili nei secoli, per sempre,
    da eseguire con verità e rettitudine. R.

    Mandò a liberare il suo popolo,
    stabilì la sua alleanza per sempre.
    Santo e terribile è il suo nome. R.

    Principio della sapienza è il timore del Signore:
    rende saggio chi ne esegue i precetti.
    La lode del Signore rimane per sempre. R.



    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
    e io vi darò ristoro, dice il Signore. (Mt 11,28)

    Alleluia.

    Vangelo
    Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 7,36-50

    In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
    Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
    Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
    E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
    Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

    Parola del Signore.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Il fariseo non concepisce che Gesù si lasci “contaminare” dai peccatori, così pensavano loro. Ma la Parola di Dio ci insegna a distinguere tra il peccato e il peccatore: con il peccato non bisogna scendere a compromessi, mentre i peccatori – cioè tutti noi! – siamo come dei malati, che vanno curati, e per curarli bisogna che il medico li avvicini, li visiti, li tocchi. E naturalmente il malato, per essere guarito, deve riconoscere di avere bisogno del medico. Ma tante volte cadiamo nella tentazione dell’ipocrisia, di crederci migliori degli altri. Tutti noi, guardiamo il nostro peccato, i nostri sbagli e guardiamo al Signore. Questa è la linea di salvezza: il rapporto tra “io” peccatore e il Signore. ( Udienza generale, 20 aprile 2016)

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  2. FAUSTI - Qui Luca esprime in modo preciso che cos'è la fede cristiana : è l'amore che questa donna ha per Gesù, da capire alla luce del primo comandamento. Tale amore è effetto e insieme causa del perdono : in quanto perdonata , ama come risposta al perdono, e, in quanto ama, à aperta ad accogliere il perdono che è la forma più grande dell'amore.
    Amore e perdono si alimentano a vicenda, in una circolarità continua.
    I gesti di questa donna sono l'espressione piena della fede nel perdono di Gesù,la risposta delicata ed esaltante dell'amore che accetta di essere amato.
    Il fatto si svolge nella casa del giusto, in cui fa irruzione una peccatrice.
    Essa entra di forza nella casa di uno di quelli che, abitando nella presunzione della propria giustizia, rendono vano il piano di Dio.Essa accetta il lutto e il pianto del Battista ed entra nella gioia del flauto e della danza di Gesù, lo Sposo ; gli altri, invece, stanno a guardare con disappunto.
    Nella casa della legge, dove era atteso e invitato, Gesù imbandisce il banchetto nuziale per il peccatore inopportuno e indesiderato.
    Da una parte la donna rannicchiata,che riceve l'abbondanza dell'Amore di Gesù, se ne impregna e trabocca, riversandolo su di Lui.
    Dall'altra il fariseo autosufficiente e controllato,che conosce solo il merito, ignora il debito e l'amore che lo condona.
    Costui non può partecipare alla danza dell'amore, se prima non partecipa al pianto del suo peccato.
    Per questo peccato non ci può essere perdono , da esso ci si salva solo con la conversione.
    Infatti non è perdonato fino a quando non è riconosciuto come peccato.
    La conversione più profonda è il semplice riconoscersi peccatori e accettare l'amore gratuito che perdona.
    Gesù qui conferma di essere quel Dio che ha rivelato : un Dio che ama e fa grazia a tutti, ai pagani-nemici, ai piccoli e ai peccatori. Chi crede alla potenza della Sua Parola vince la morte, perché Dio ha visitato il Suo popolo come aveva promesso ad Israele.
    Il banchetto nuziale nella casa della legge non è offerto ai giusti, ma a quanti hanno bisogno di perdono, cioè a tutti, perché tutti siamo trasgressori della legge.
    Questa donna è figura del vero popolo che si riconosce peccatore e bisognoso di perdono.
    E' l'uomo della legge che invita Gesù, ma è il peccatore che Lo accoglie e che Lo ama,perché si sente accolto e perdonato.
    Nella distinzione donna/fariseo si opera il giudizio che Gesù è venuto a portare : la nostra condanna viene non tanto dalle ingiustizie, quanto dalla nostra giustizia, non tanto dal male fatto, quanto dal bene rifiutato.
    Gesù apprezza non “la giustizia” che porta alla “prostituzione”, ma l'amore accolto che si tramuta nella tenerezza della Sposa. Dio vuole essere amato così dall'uomo!.
    Intento del racconto non è assolvere la peccatrice e condannare il giusto , smaschera al giusto il proprio peccato .
    L'amore è sempre e solo dono!.
    Questa vita, accolta dal peccatore nel perdono, è offerta a tutti! Escluso resta solo il giusto che non ama perché non si sente amato , e non si sente amato perché, per paura, si chiude nella sua sufficienza a basso profilo.
    Proprio il nostro male, non il nostro bene, ci fa partecipare più profondamente al mistero di Dio che è Amore. Veramente divina questa prospettiva, che capovolge il male stesso in bene maggiore.

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