martedì 17 settembre 2019

"LA SAPIENZA FU GIUSTIFICATA DA TUTTI I SUOI FIGLI" Lc 7,31-35


3 commenti:

  1. Antifona
    Il sangue dei martiri per Cristo fu sparso sulla terra;
    in cielo essi raccolgono il premio eterno.

    Colletta
    O Dio, che moltiplichi su tutta la terra i tuoi figli di adozione
    e hai reso seme fecondo di cristiani
    il sangue dei santi Andrea [Kim], Paolo [Chông]
    e dei loro compagni nel martirio,
    fa’ che siamo sorretti dal loro aiuto
    e ne seguiamo costantemente l’esempio.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Grande è il mistero della vera religiosità.
    Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
    1Tm 3,14-16

    Figlio mio, ti scrivo tutto questo nella speranza di venire presto da te; ma se dovessi tardare, voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità.
    Non vi è alcun dubbio che grande è il mistero della vera religiosità:
    egli fu manifestato in carne umana
    e riconosciuto giusto nello Spirito,
    fu visto dagli angeli
    e annunciato fra le genti,
    fu creduto nel mondo
    ed elevato nella gloria.

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 110 (111)
    R. Grandi sono le opere del Signore.
    Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
    tra gli uomini retti riuniti in assemblea.
    Grandi sono le opere del Signore:
    le ricerchino coloro che le amano. R.

    Il suo agire è splendido e maestoso,
    la sua giustizia rimane per sempre.
    Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie:
    misericordioso e pietoso è il Signore. R.

    Egli dà il cibo a chi lo teme,
    si ricorda sempre della sua alleanza.
    Mostrò al suo popolo la potenza delle sue opere,
    gli diede l’eredità delle genti. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Le tue parole, Signore, sono spirito e sono vita;
    tu hai parole di vita eterna. (Cf. Gv 6,63c.68c)

    Alleluia.

    Vangelo
    Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 7,31-35

    In quel tempo, il Signore disse:
    «A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
    “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
    abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
    È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.
    Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».

    Parola del Signore.

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    1. PAROLE DEL SANTO PADRE
      È proprio la classe dirigente quella che chiude le porte al modo col quale Dio vuole salvarci. E così si capiscono i dialoghi forti di Gesù con la classe dirigente del suo tempo: litigano, lo mettono alla prova, gli tendono trappole per vedere se cade, perché è la resistenza a essere salvati. Gesù dice loro: ‘Ma, io non vi capisco! Voi siete come quei bambini: vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto. Ma cosa volete?’; ‘Vogliamo fare la salvezza a modo nostro!’. È sempre questa chiusura al modo di Dio. (…) Anche noi, ognuno di noi ha questo dramma dentro. Ma ci farà bene domandarci: come voglio io essere salvato? A modo mio? Al modo di una spiritualità, che è buona, che mi fa bene, ma che è fissa, ha tutto chiaro e non c’è rischio? O al modo divino, cioè sulla strada di Gesù che sempre ci sorprende, che sempre ci apre le porte a quel mistero dell’Onnipotenza di Dio, che è la misericordia e il perdono?”. (Omelia Santa Marta, 3 ottobre 2014)
      E’ questo che fa dolore al cuore di Gesù Cristo, questa storia di infedeltà, questa storia di non riconoscere le carezze di Dio, l’amore di Dio, di un Dio innamorato che ti cerca, cerca che anche tu sei felice. Questo dramma non è accaduto soltanto nella storia e finito con Gesù. E’ il dramma di tutti i giorni. E’ anche il dramma mio. Può dire ognuno di noi: ‘Io so riconoscere il tempo nel quale sono stato visitato? Mi visita Dio?’. Ognuno di noi può cadere nello stesso peccato del popolo di Israele, nello stesso peccato di Gerusalemme: non riconoscere il tempo nel quale siamo stati visitati. E ogni giorno il Signore ci fa visita, ogni giorno bussa alla nostra porta. Ho sentito qualche invito, qualche ispirazione per seguirlo più da vicino, per fare un’opera di carità, per pregare un po’ di più? Non so, tante cose alle quale il Signore ci invita ogni giorno per incontrarsi con noi. (Santa Marta, 17 novembre 2016)

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  2. FAUSTI - Gesù si lamenta della Sua generazione . Sua caratteristica è la sordità, la durezza di cuore : non ascolta la Parola del Signore, non si apre ad accogliere il Suo dono, ed è altera.
    Non accetta il gioco di Dio . Tra le due offerte che Dio fa successivamente- appositamente opposte – sceglie sempre l'altra, pur di non giocare al Suo gioco.
    Dio li chiama alla giustizia e alla severità con Giovanni, non accettano perché pazzesco e demoniaco, Allora chiama con Gesù alla gioia e alla danza, non accettano perché vogliono un Dio severo.
    Questa generazione è paragonata non ai bambini in senso evangelico, ma ai bambini capricciosi e riottosi, che non accettano per principio di stare al gioco dei compagni.
    Gli stessi che rifiutano l'appello alla conversione del Battista, perché si ritengono giusti, non accettano neanche l'invito al banchetto nuziale della Sapienza imbandito da Gesù, perché si ritengono autosufficienti.
    Il messaggio di ascesi e di conversione di Giovanni è ritenuto follia.
    Il messaggio di Gioia e di Amore di Gesù è scambiato per dissolutezza.
    Questi sono i farisei e i dottori della legge, il loro cuore indurito è causa di questa mancanza di discernimento. Non vogliono convertirsi e resistono a Dio con dispetto : si sentono sufficientemente buoni e intelligenti!
    Pubblicani e peccatori invece riconoscono il bisogno del perdono.
    Accettano quindi l'invito a convertirsi e diventano figli della sapienza e amici dello sposo .
    Hanno fame e accettano l'invito al banchetto!.
    La Sapienza è Gesù stesso che imbandisce il banchetto nuziale.
    I figli della Sapienza sono coloro che accettano il disegno di salvezza di Dio.
    Essi passano, attraverso la conversione del Battesimo alla Gioia del banchetto del Figlio, Festa del Perdono.

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"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48