lunedì 14 ottobre 2019

"UN FARISEO LO INVITO' A PRANZO" Lc 11,37-41




3 commenti:

  1. Antifona
    Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me.
    Vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato
    e ha consegnato se stesso per me. (Gal 2,19-20)

    Dio onnipotente ed eterno,
    che nella testimonianza dei santi martiri
    edifichi il corpo mistico della tua Chiesa,
    fa’ che la gloriosa passione,
    che meritò a sant’Ignazio una corona immortale,
    doni a noi protezione perenne.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.


    Prima Lettura
    Gli uomini, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato come Dio.
    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
    Rm 1,16-25

    Fratelli, io non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco. In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: «Il giusto per fede vivrà».
    Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute.
    Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
    Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 18 (19)
    R. I cieli narrano la gloria di Dio.
    I cieli narrano la gloria di Dio,
    l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
    Il giorno al giorno ne affida il racconto
    e la notte alla notte ne trasmette notizia. R.

    Senza linguaggio, senza parole,
    senza che si oda la loro voce,
    per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
    e ai confini del mondo il loro messaggio. R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    La parola di Dio è viva, efficace;
    discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. (Eb 4,12)

    Alleluia.

    Vangelo
    Date in elemosina, ed ecco, per voi tutto sarà puro.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 11,37-41

    In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
    Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».

    Parola del Signore.

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    1. Parole del Santo Padre
      Dove c’è rigidità non c’è lo Spirito di Dio, perché lo Spirito di Dio è libertà. E questa gente voleva fare dei passi togliendo la libertà dello Spirito di Dio e la gratuità della redenzione: “Per essere giustificato, tu devi fare questo, questo, questo, questo…”. La giustificazione è gratuita. La morte e la risurrezione di Cristo è gratuita. Non si paga, non si compra: è un dono! E questi non volevano fare questo. (Omelia Santa Marta 15 maggio 2020)

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  2. FAUSTI – Il problema della giustizia della legge in rapporto al Vangelo di misericordia è presente nella Chiesa fin dall'inizio, e si acutizza proprio nel momento della missione al mondo.
    Non a caso il brano inizia con “entrare” e termina con “uscire” (v 53), le due Parole che Gesù usa nel Suo duplice discorso missionario per indicare il cammino degli Apostoli e dei Settantadue.
    I farisei e i legisti di sempre, credenti o atei, identificano la salvezza con la propria giustizia e la propria Legge. Questo problema è preso di mira in modo particolare da Paolo dopo la conversione.
    Vedi le lettere ai Galati, ai Romani e Filippesi. Negli Atti degli Apostoli se ne tratta dal c. 9 fino al c. 15.
    Alla giustizia, impossibile da ottenere mediante la legge, è subentrata la giustificazione mediante la misericordia di Dio nella Croce di Gesù (Fil 3,9).
    Così, mentre i pubblicani e i peccatori sono i figli della Sapienza , perchè riconoscono ed accettano la Misericordia di Dio, i farisei e i legisti trasgrediscono la volontà salvifica di Dio su di loro.
    Uno può infatti osservare tutti i precetti e trascurare il comando dell'amore.
    Luca ci tiene molto a smascherare il fariseo che si annida nel credente , perchè non decada dalla grazia del Battesimo. Vuol convertire il fratello maggiore verso il minore, il giusto verso il peccatore, (c.15) perchè diventi misericordioso come il Padre.
    Si rivolge infatti a Teofilo, perchè non dimentichi, anzi, si consolidi nella dottrina del Salvatore.
    Se invece di predicare o dettare leggi, siamo luminosi e testimoniamo l misericordia del Salvatore, tutti, vedendo la Luce, possono convertirsi alla Bellezza del Dio Amore.
    E chi ama ha adempiuto la legge.
    L'amore, infatti, non fa male a nessuno : pieno compimento della legge è l'amore.

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"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48