giovedì 19 settembre 2019

" PER CITTA' E VILLAGGI, PREDICANDO" Lc 8,1-3



 






 

2 commenti:

  1. Antifona
    Dona pace, o Signore, a quanti in te confidano;
    i tuoi profeti siano trovati degni di fede.
    Ascolta la preghiera dei tuoi servi e del tuo popolo, Israele. (Cf. Sir 36,18)

    Colletta
    O Dio, creatore e Signore dell’universo,
    volgi a noi il tuo sguardo,
    e fa’ che ci dedichiamo con tutte le forze al tuo servizio
    per sperimentare la potenza della tua misericordia.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Tu, uomo di Dio, tendi alla giustizia.
    Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Timòteo
    1Tm 6,2c-12

    Figlio mio, questo devi insegnare e raccomandare. Se qualcuno insegna diversamente e non segue le sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e la dottrina conforme alla vera religiosità, è accecato dall'orgoglio, non comprende nulla ed è un maniaco di questioni oziose e discussioni inutili. Da ciò nascono le invidie, i litigi, le maldicenze, i sospetti cattivi, i conflitti di uomini corrotti nella mente e privi della verità, che considerano la religione come fonte di guadagno.
    Certo, la religione è un grande guadagno, purché sappiamo accontentarci! Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo e nulla possiamo portare via. Quando dunque abbiamo di che mangiare e di che coprirci, accontentiamoci. Quelli invece che vogliono arricchirsi, cadono nella tentazione, nell'inganno di molti desideri insensati e dannosi, che fanno affogare gli uomini nella rovina e nella perdizione. L'avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali; presi da questo desiderio, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti tormenti.
    Ma tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 48 (49)
    R. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
    Perché dovrò temere nei giorni del male,
    quando mi circonda la malizia
    di quelli che mi fanno inciampare?
    Essi confidano nella loro forza,
    si vantano della loro grande ricchezza. R.

    Certo, l'uomo non può riscattare se stesso
    né pagare a Dio il proprio prezzo.
    Troppo caro sarebbe il riscatto di una vita:
    non sarà mai sufficiente
    per vivere senza fine
    e non vedere la fossa. R.

    Non temere se un uomo arricchisce,
    se aumenta la gloria della sua casa.
    Quando muore, infatti, con sé non porta nulla
    né scende con lui la sua gloria. R.

    Anche se da vivo benediceva se stesso:
    «Si congratuleranno, perché ti è andata bene»,
    andrà con la generazione dei suoi padri,
    che non vedranno mai più la luce. R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Ti rendo lode, Padre,
    Signore del cielo e della terra,
    perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. (Cf. Mt 11,25)

    Alleluia.

    Vangelo
    C'erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 8,1-3

    In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.
    C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

    Parola del Signore.

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    Risposte
    1. PAROLE DEL SANTO PADRE
      …già in questa vita abbiamo in noi una partecipazione alla Risurrezione di Cristo. Se è vero che Gesù ci risusciterà alla fine dei tempi, è anche vero che, per un certo aspetto, con Lui già siamo risuscitati. La vita eterna incomincia già in questo momento, incomincia durante tutta la vita, che è orientata verso quel momento della risurrezione finale. E già siamo risuscitati, infatti, mediante il Battesimo, siamo inseriti nella morte e risurrezione di Cristo e partecipiamo alla vita nuova, che è la sua vita. Pertanto, in attesa dell’ultimo giorno, abbiamo in noi stessi un seme di risurrezione, quale anticipo della risurrezione piena che riceveremo in eredità. Per questo anche il corpo di ciascuno di noi è risonanza di eternità, quindi va sempre rispettato; e soprattutto va rispettata e amata la vita di quanti soffrono, perché sentano la vicinanza del Regno di Dio, di quella condizione di vita eterna verso la quale camminiamo. Questo pensiero ci dà speranza: siamo in cammino verso la risurrezione. Questa è la nostra gioia! (Udienza generale, 4 dicembre 2013)
      Il genio femminile che si rispecchia nella Chiesa che è donna. E questo credo che sia il passo che noi dobbiamo fare con molta forza: la donna è l'immagine della Chiesa che è donna, è sposa, è madre. Uno stile. Senza questo stile parleremmo del popolo di Dio ma come organizzazione, forse sindacale, ma non come famiglia partorita dalla madre Chiesa (...) si tratta di integrare la donna come figura della Chiesa nel nostro pensiero. E pensare anche la Chiesa con le categorie di una donna. (Incontro protezione Minori Vaticano 22 febbraio 2019 – INTERVENTO SANTO PADRE)
      PAROLE DEL SANTO PADRE
      Vorrei sottolineare tre aspetti del prendersi cura quale apporto delle donne per una maggiore inclusività, per un maggior rispetto dell’altro e per affrontare in modo nuovo sfide nuove. In primo luogo per una maggiore inclusività. (…) Tante volte ho ricordato con forza che la diversità non deve mai sfociare nella disuguaglianza, ma piuttosto in una grata e reciproca accoglienza. (…) Nessuno deve essere escluso: questo è un principio sacro. Infatti, il progetto di Dio Creatore è un progetto «essenzialmente inclusivo» - sempre -. (…) Secondo apporto: per un maggiore rispetto dell’altro. Ogni persona va rispettata nella sua dignità e nei suoi diritti fondamentali (…) Questo vale in modo particolare per le donne, più facilmente soggette a violenze e soprusi. (…) E veniamo all’ultimo punto: affrontare in modo nuovo sfide nuove. La creatività. La specificità insostituibile del contributo femminile al bene comune è innegabile. (…) L’eroicità delle donne. Al di là degli stereotipi di un certo stile agiografico, sono persone impressionanti per determinazione, coraggio, fedeltà, capacità di soffrire e di trasmettere gioia, onestà, umiltà, tenacia. (Discorso ai partecipanti all'incontro promosso dalla "Strategic Alliance of Catholic Research Universities e della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontefice, 11 marzo 2023)

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"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48