lunedì 2 settembre 2019

"OGGI SI E' COMPIUTA QUESTA SCRITTURA" Lc 4, 14 -24






4 commenti:

  1. Antifona
    Pietà di me, o Signore, a te grido tutto il giorno:
    tu sei buono, o Signore, e perdoni,
    sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 85,3.5)


    Colletta
    Dio onnipotente,
    unica fonte di ogni dono perfetto,
    infondi nei nostri cuori l’amore per il tuo nome,
    accresci la nostra dedizione a te,
    fa’ maturare ogni germe di bene
    e custodiscilo con vigile cura.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti.
    Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
    1Ts 4,13-18

    Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Se infatti crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti.
    Sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti. Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore.
    Confortatevi dunque a vicenda con queste parole.

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 95 (96)
    R. Il Signore viene a giudicare la terra.
    Cantate al Signore un canto nuovo,
    cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
    In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
    a tutti i popoli dite le sue meraviglie. R.

    Grande è il Signore e degno di ogni lode,
    terribile sopra tutti gli dèi.
    Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
    il Signore invece ha fatto i cieli. R.

    Gioiscano i cieli, esulti la terra,
    risuoni il mare e quanto racchiude;
    sia in festa la campagna e quanto contiene,
    acclamino tutti gli alberi della foresta. R.

    Davanti al Signore che viene:
    sì, egli viene a giudicare la terra;
    giudicherà il mondo con giustizia
    e nella sua fedeltà i popoli. R.


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    1. Acclamazione al Vangelo
      Alleluia, alleluia.

      Lo Spirito del Signore è sopra di me;
      mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. (Lc 4,18)

      Alleluia.

      Vangelo
      Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio... Nessun profeta è bene accetto nella sua patria.
      Dal Vangelo secondo Luca
      Lc 4,16-30

      In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
      «Lo Spirito del Signore è sopra di me;
      per questo mi ha consacrato con l’unzione
      e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
      a proclamare ai prigionieri la liberazione
      e ai ciechi la vista;
      a rimettere in libertà gli oppressi
      a proclamare l’anno di grazia del Signore».
      Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
      Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
      All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

      Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Secondo gli abitanti di Nazareth, Dio è troppo grande per abbassarsi a parlare attraverso un uomo così semplice! È lo scandalo dell’incarnazione: l’evento sconcertante di un Dio fatto carne, che pensa con mente d’uomo, lavora e agisce con mani d’uomo, ama con cuore d’uomo, un Dio che fatica, mangia e dorme come uno di noi. Il Figlio di Dio capovolge ogni schema umano: non sono i discepoli che hanno lavato i piedi al Signore, ma è il Signore che ha lavato i piedi ai discepoli. Questo è un motivo di scandalo e di incredulità non solo in quell’epoca, in ogni epoca, anche oggi! (Angelus, 8 luglio 2018)


    FAUSTI -Gesù nella potenza dello Spirito inizia il Suo ministero e inaugura l'anno giubilare in cui si vive la paternità di Dio nella fraternità tra gli uomini : è l'ingresso nella terra promessa.
    Egli si presenta come “compimento” della Parola di grazia, che porta la benedizione di Dio e realizza la promessa. L'evangelista vuol fare incontrare il suo lettore con questa Parola di grazia annunciata”oggi”.
    La Scrittura trova il suo compimento nell'orecchio di chi ascolta Gesù che l'annuncia : ciò che essa promette si annuncia come realizzato in Lui e l'ascolto della Sua Parola, ne è il pieno compimento nella fede, che fa accadere “anche qui” oggi ciò che Lui ha fatto a Cafarnao allora.
    Gesù ci appare fin dall'inizio più che scriba e profeta ; non solo spiega la Parola di Dio, ma l'attualizza. Questa attualizzazione non consiste nell'adattarla al proprio tempo, ma nel “renderla attuale”, rende la Sua vita attuale, contemporanea ad essa. Egli, il Figlio obbediente, è il compimento di ogni Parola. Così, anche per noi, attualizzare la Parola significa ascoltare il Vangelo. L'obbedienza ad esso, ci rende attuali all'oggi di Dio, odierni a Gesù, il Figlio, nel quale la storia di ogni Adamo trova compimento. A Dio è piaciuto salvare il mondo con l'annuncio evangelico. La Parola , mezzo debole e strumento di comunione libero, è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede (Rom 1,16).
    In questo discorso inaugurale abbiamo la spiegazione autentica del ministero di Gesù : quale il fine ( l'essere figli del Padre nell'essere fratelli tra noi ), quale il mezzo (l'ascolto della Parola del Padre), come agire ( nella forza dell'Amore, che è lo Spirito di Dio ), quando agire (oggi) e per chi (per chi ascolta).

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    1. Solo la Chiesa, attraverso gli Apostoli e i loro successori, S. Padre, Vescovi e Sacerdoti ci puo' trasmettere la Grazia dell'incontro con la Vita di Gesù nel Dono dei Sacramenti e della Parola di Vita. Ringraziamo e Benediciamo !

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