sabato 7 settembre 2019

"POTETE FAR DIGIUNARE GLI INVITATI A NOZZE QUANDO LO SPOSO E' CON LORO?" Lc 5,33-39




 


3 commenti:

  1. Pietà di me, o Signore, a te grido tutto il giorno:
    tu sei buono, o Signore, e perdoni,
    sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 85,3.5)
    Dio onnipotente,
    unica fonte di ogni dono perfetto,
    infondi nei nostri cuori l’amore per il tuo nome,
    accresci la nostra dedizione a te,
    fa’ maturare ogni germe di bene
    e custodiscilo con vigile cura.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Il Signore manifesterà le intenzioni dei cuori.
    Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
    1Cor 4,1-5

    Fratelli, ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele.
    A me però importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore!
    Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode.

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 36 (37)
    R. La salvezza dei giusti viene dal Signore.
    Confida nel Signore e fa’ il bene:
    abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
    Cerca la gioia nel Signore:
    esaudirà i desideri del tuo cuore. R.

    Affida al Signore la tua via,
    confida in lui ed egli agirà:
    farà brillare come luce la tua giustizia,
    il tuo diritto come il mezzogiorno. R.

    Sta’ lontano dal male e fa’ il bene
    e avrai sempre una casa.
    Perché il Signore ama il diritto
    e non abbandona i suoi fedeli. R.

    La salvezza dei giusti viene dal Signore:
    nel tempo dell’angoscia è loro fortezza.
    Il Signore li aiuta e li libera,
    li libera dai malvagi e li salva,
    perché in lui si sono rifugiati. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
    chi segue me avrà la luce della vita. (Gv 8,12)

    Alleluia.

    Vangelo
    Quando lo sposo sarà loro tolto, allora in quei giorni digiuneranno.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 5,33-39

    In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».
    Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
    Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Sempre avremo la tentazione di buttare questa novità del Vangelo, questo vino nuovo in atteggiamenti vecchi… E’ il peccato, tutti siamo peccatori. Ma riconoscerlo: ‘Questo è un peccato’. Non dire questo va con questo. No! Gli otri vecchi non possono portare il vino nuovo. E’ la novità del Vangelo. E se noi abbiamo qualcosa che non è di Lui, pentirsi, chiedere perdono e andare avanti. Che il Signore ci dia, a tutti noi, la grazia di avere sempre questa gioia, come se andassimo a nozze. E anche avere questa fedeltà che è l’unico sposo è il Signore”. (S. Marta, 6 settembre 2013)
    -->Possiamo allora chiederci: io – ognuno di noi – ho la disponibilità del discepolo? O mi comporto con la rigidità di chi si sente a posto, di chi si sente per bene, di chi si sente già arrivato? Mi lascio “scardinare dentro” dal paradosso delle Beatitudini, o rimango nel perimetro delle mie idee? E poi, con la logica delle Beatitudini, al di là delle fatiche e delle difficoltà, sento la gioia di seguire Gesù? Questo è il tratto saliente del discepolo: la gioia del cuore. Non dimentichiamoci: la gioia del cuore. Questa è la pietra di paragone per sapere se una persona è discepolo: ha la gioia nel cuore? Io ho la gioia nel cuore? Questo è il punto. (Angelus, 13 febbraio 2022)

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  3. FAUSTI – Questo brano serve a far prendere coscienza al battezzato del suo stato nuovo di vita. Esso è descritto nei termini più trasparenti all'esperienza umana : cibo e vestito, necessari alla vita ; amore e vino necessari perché tale vita sia umana.
    Il brano è sulle contrapposizioni digiunare-pregare , mangiare-bere e vecchio-nuovo, che hanno il loro fulcro nell'assenza-presenza dello Sposo.
    Con questi termini si esprime il passaggio dall'economia antica della legge e della promessa a quella nuova del Vangelo e del compimento.
    Inizia l'era del banchetto messianico.
    Se il mangiare indica la vita, le nozze, il vestito e il vino nuovo indicano la qualità di questa vita nuova.
    Nel Vangelo digiuno e supplica sono superati nel banchetto e nel rendimento di grazie.
    Ciò che prima era a livello di bisogno, ora è a livello di soddisfazione : al digiuno subentra il Pane e il Vino, al lamento della supplica la danza delle nozze!
    Questo è il contenuto stesso della Buona Notizia : il Signore si è donato a noi definitivamente in Gesù. In questa luce si capisce perché i discepoli “non digiunano e non supplicano”, ma sostituiscono ogni pratica religiosa col “mangiare e bere”, con l'Eucaristia, lode perfetta per il dono ricevuto dal Padre e a Lui riportato come sorgente. Per questo bisogna sempre e in tutto fare Eucaristia (Rendimento di grazie) nel Nome del Signore nostro Gesù Cristo.
    La salvezza non è più pretesa di un passato o attesa di un futuro ; è dono presente di cui godere e ringraziare : è novità di vita e Pane che si mangia, è pienezza di Amore e Vino che si beve.
    Ciò che il passato indicava e il futuro prometteva, è ora qui, in Gesù.
    Quindi, alla preghiera di bisogno, si sostituisce la gioia e il ringraziamento per l'esaudimento.
    In Gesù Dio si unisce e si identifica con l'uomo, perché ogni uomo possa a sua volta amarlo con “ tutto il cuore, tutta l'anima e con tutte le forze” e identificarsi con Lui in Cristo.
    Privati della Sposo, i discepoli sentiranno di essere privati della loro vita e digiuneranno davvero.
    Sarà la tristezza, lo smarrimento e la perdizione del Venerdì Santo.
    La Chiesa ricorderà col digiuno questa tenebra , che si dissolverà nel fulgore della Pasqua.
    Ma ancora lo Sposo se ne andrà nel giorno dell'Ascensione .
    Sarà di nuovo assente, non strappato e ucciso, bensì portato in alto e distaccato da noi. Ci sarà quindi una nuova forma di digiuno : bisognerà colmare questo distacco seguendo lo stesso cammino che lo Sposo ha percorso per incontrarlo e stare sempre con Lui, nostra Vita, nascosta ormai nei cieli in Dio (Col 3,3).
    In questo senso l'esistenza cristiana è un vero digiuno – lontananza di Dio dal mondo- e si fa carico di tutta la storia umana per portarla all'incontro con lo Sposo.
    Questo incontro ha il suo principio nell'ascolto della Sua Parola e il suo fine nella visione del Suo Volto, anticipato nel banchetto Eucaristico, dove viviamo di Lui che si è spezzato per noi, in attesa dell'incontro definitivo.
    Ciò che è vecchio va buttato : “dovete deporre l'uomo vecchio con la condotta di prima, l'uomo che si corrompe dietro le passioni ingannatrici e dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente e rivestire l'uomo nuovo” (Ef 4,22).
    La prudenza stolta ci fa tenere la mano chiusa nel pugno di mosche che possediamo, invece di aprirla per accogliere il dono di Dio

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"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48