giovedì 26 settembre 2019

"MA VOI, CHI DITE CHE IO SIA?" Lc 9,18-22


4 commenti:

  1. Prima Lettura
    Ancora un po’ di tempo e io riempirò questa casa della mia gloria.
    Dal libro del profeta Aggèo
    Ag 1,15b - 2,9

    L'anno secondo del re Dario, il ventuno del settimo mese, per mezzo del profeta Aggèo fu rivolta questa parola del Signore:
    «Su, parla a Zorobabele, figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, a Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote, e a tutto il resto del popolo, e chiedi: Chi rimane ancora tra voi che abbia visto questa casa nel suo primitivo splendore? Ma ora in quali condizioni voi la vedete? In confronto a quella, non è forse ridotta a un nulla ai vostri occhi?
    Ora, coraggio, Zorobabele – oracolo del Signore –, coraggio, Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote; coraggio, popolo tutto del paese – oracolo del Signore – e al lavoro, perché io sono con voi – oracolo del Signore degli eserciti –, secondo la parola dell’alleanza che ho stipulato con voi quando siete usciti dall’Egitto; il mio spirito sarà con voi, non temete.
    Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un po’ di tempo e io scuoterò il cielo e la terra, il mare e la terraferma. Scuoterò tutte le genti e affluiranno le ricchezze di tutte le genti e io riempirò questa casa della mia gloria, dice il Signore degli eserciti. L’argento è mio e mio è l’oro, oracolo del Signore degli eserciti. La gloria futura di questa casa sarà più grande di quella di una volta, dice il Signore degli eserciti; in questo luogo porrò la pace». Oracolo del Signore degli eserciti.

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 42 (43)
    R. Spera in Dio, salvezza del mio volto e mio Dio.
    Fammi giustizia, o Dio,
    difendi la mia causa contro gente spietata;
    liberami dall’uomo perfido e perverso. R.

    Tu sei il Dio della mia difesa:
    perché mi respingi?
    Perché triste me ne vado,
    oppresso dal nemico? R.

    Manda la tua luce e la tua verità:
    siano esse a guidarmi,
    mi conducano alla tua santa montagna,
    alla tua dimora. R.

    Verrò all’altare di Dio,
    a Dio, mia gioiosa esultanza.
    A te canterò sulla cetra,
    Dio, Dio mio. R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Il Figlio dell'uomo è venuto per servire
    e dare la propria vita in riscatto per molti. (Mc 10,45)

    Alleluia.

    Vangelo
    Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 9,18-22

    Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
    Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
    Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

    Parola del Signore.

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  2. FAUSTI – In questi versetti Luca lascia risuonare in piena scioltezza tutti i temi della prima parte del Vangelo e intona quelli della seconda, concludendo quanto è stato aperto e accennando quanto sarà svolto. Infatti si risponde alla domanda . “Chi è costui?” in modo definitivo e da tutti i punti di vista – gente, discepoli, Gesù , il Padre. Contemporaneamente si è introdotti nella conoscenza dell'enigma..Con il primo annuncio della Passione comincia ciò che si compirà sulla Croce.
    Luca omette l'indicazione topografica, Cesarea di Filippo, l unico luogo geografico che interessa da qui in poi è Gerusalemme.Aggiunge invece il luogo teologico da cui ha inizio il cammino, la sua sorgente : “ l'essere in preghiera”.
    Come dopo il Battesimo, prima di “battezzarsi nella realtà umana, così qui Lo vediamo in preghiera , prima di battezzarsi, immergersi, nella Volontà del Padre.
    La preghiera è il luogo solitario e intimo dell'Amore di Gesù verso il Padre, quell'Amore del quale è venuto a renderci partecipi. E' il luogo dove incontra tutti i fratelli appunto perchè presso il Padre.
    Questa preghiera nella solitudine col Padre, alla quale il Pane ci associa, è il luogo dove Lui ci interpella e si rivela.
    Fin'ora era l'uomo che si interrogava su Gesù e Lo interrogava.
    Ora è Lui stesso che prende l'iniziativa.
    Qui cessa la nostra domanda , per ascoltare la Sua. Egli esige la nostra risposta.
    Solo se Gli rispondiamo, inizia il dialogo ed Egli risponde.
    I discepoli son chiamati “voi” in netta distinzione dalla folla.
    Il “voi” è ecclesiale, la risposta a questa domanda fa la Chiesa.
    Pietro risponde, esprimendo la fede della Chiesa.
    La sua risposta riconosce in Gesù il Cristo il Messia atteso, Colui che deve venire secondo la promessa di Dio. Anche se dice “di Dio” la sua attesa in realtà è ancora più secondo i desideri dell'uomo che secondo la promessa di Dio.
    Ma Dio compie la Sua promessa, , non i nostri desideri!Egli infatti non è l'atteso dall'uomo.
    E' il Cristo che viene da Dio e torna a Dio e porta con Sé noi a Lui.
    I discepoli non possono svelare la Sua messianicità senza la correzione che Lui vi apporta con la Sua Morte e Resurrezione.
    Il Mistero della croce come Via alla Vita è lo specifico della Sua Messianicità, il “pensiero di Dio” contrapposto al “pensiero dell'uomo”.
    I discepoli lo capiranno lentamente, e solo dopo la Pasqua!
    Le tentazioni , che Gesù ha affrontato per Sé nel deserto e vincerà sulla Croce, ora sono nel cuore dei discepoli e della chiesa, nel tempo che va dal Battesimo alla Gloria. Per questo la parola della Croce deve sempre esorcizzare la Chiesa da ogni falso Messianismo.
    Gesù qui rivela il Mistero del pensiero di Dio che l'uomo non può pensare né accettare.
    Il problema non è ormai più che Gesù sia il Cristo di Dio , ma “come” lo sia.
    Egli è “di Dio” proprio perchè non salva Se stesso , ma perde e dona Se stesso per noi.
    Questa è la Via della gloria, l'esperienza di Gesù che la Chiesa ha nel Pane spezzato.
    Il “bisogna” indica il compimento della Volontà di Dio, rivelata nella Scrittura.
    Tale Volontà non è un arbitrio capriccioso : deve morire in Croce per noi , perchè ci ama e noi siamo sulla croce!
    La sofferenza del Servo che ama il Padre e i fratelli è il mistero di Gesù.
    La croce è il nostro male che Lui si addossa perchè ci vuole bene .
    È il Suo perdersi per salvarci.
    La Sua sofferenza è prodotta da tutte quelle forme di male che noi, nella nostra paura , abbiamo escogitato per salvarci.

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  3. Dal libro del Qoèlet
    Qo 11,9 - 12,8

    Godi, o giovane, nella tua giovinezza, e si rallegri il tuo cuore nei giorni della tua gioventù. Segui pure le vie del tuo cuore e i desideri dei tuoi occhi. Sappi però che su tutto questo Dio ti convocherà in giudizio. Caccia la malinconia dal tuo cuore, allontana dal tuo corpo il dolore, perché la giovinezza e i capelli neri sono un soffio. Ricòrdati del tuo creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni tristi e giungano gli anni di cui dovrai dire: «Non ci provo alcun gusto»; prima che si oscurino il sole, la luce, la luna e le stelle e tornino ancora le nubi dopo la pioggia; quando tremeranno i custodi della casa e si curveranno i gagliardi e cesseranno di lavorare le donne che macinano, perché rimaste poche, e si offuscheranno quelle che guardano dalle finestre e si chiuderanno i battenti sulla strada; quando si abbasserà il rumore della mola e si attenuerà il cinguettio degli uccelli e si affievoliranno tutti i toni del canto; quando si avrà paura delle alture e terrore si proverà nel cammino; quando fiorirà il mandorlo e la locusta si trascinerà a stento e il cappero non avrà più effetto, poiché l'uomo se ne va nella dimora eterna e i piagnoni si aggirano per la strada; prima che si spezzi il filo d'argento e la lucerna d'oro s'infranga e si rompa l'anfora alla fonte e la carrucola cada nel pozzo, e ritorni la polvere alla terra, com'era prima, e il soffio vitale torni a Dio, che lo ha dato. Vanità delle vanità, dice Qoèlet, tutto è vanità.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 9,43b-45

    In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Forse noi pensiamo, ognuno di noi può pensare: "E a me, a me cosa accadrà? Come sarà la mia Croce?". Non sappiamo. Non sappiamo, ma ci sarà! Dobbiamo chiedere la grazia di non fuggire dalla Croce quando verrà: con paura, eh! Quello è vero! Quello ci fa paura. Ma la sequela di Gesù finisce là. Mi vengono in mente le ultime parole che Gesù ha detto a Pietro, in quella incoronazione pontificia nel Tiberiade: "Mi ami? Pasci! Mi ami? Pasci!"… Ma le ultime parole erano quelle: "Ti porteranno dove tu non vuoi andare!". La promessa della Croce. (Omelia da Santa Marta, 28 settembre 2013)

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  4. FAUSTI – In questi versetti Luca lascia risuonare in piena scioltezza tutti i temi della prima parte del Vangelo e intona quelli della seconda, concludendo quanto è stato aperto e accennando quanto sarà svolto. Infatti si risponde alla domanda . “Chi è costui?” in modo definitivo e da tutti i punti di vista – gente, discepoli, Gesù , il Padre. Contemporaneamente si è introdotti nella conoscenza dell'enigma..Con il primo annuncio della Passione comincia ciò che si compirà sulla Croce.
    Luca omette l'indicazione topografica, Cesarea di Filippo, l unico luogo geografico che interessa da qui in poi è Gerusalemme.Aggiunge invece il luogo teologico da cui ha inizio il cammino, la sua sorgente : “ l'essere in preghiera”.
    Come dopo il Battesimo, prima di “battezzarsi nella realtà umana, così qui Lo vediamo in preghiera , prima di battezzarsi, immergersi, nella Volontà del Padre.
    La preghiera è il luogo solitario e intimo dell'Amore di Gesù verso il Padre, quell'Amore del quale è venuto a renderci partecipi. E' il luogo dove incontra tutti i fratelli appunto perchè presso il Padre.
    Questa preghiera nella solitudine col Padre, alla quale il Pane ci associa, è il luogo dove Lui ci interpella e si rivela.
    Fin'ora era l'uomo che si interrogava su Gesù e Lo interrogava.
    Ora è Lui stesso che prende l'iniziativa.
    Qui cessa la nostra domanda , per ascoltare la Sua. Egli esige la nostra risposta.
    Solo se Gli rispondiamo, inizia il dialogo ed Egli risponde.
    I discepoli son chiamati “voi” in netta distinzione dalla folla.
    Il “voi” è ecclesiale, la risposta a questa domanda fa la Chiesa.
    Pietro risponde, esprimendo la fede della Chiesa.
    La sua risposta riconosce in Gesù il Cristo il Messia atteso, Colui che deve venire secondo la promessa di Dio. Anche se dice “di Dio” la sua attesa in realtà è ancora più secondo i desideri dell'uomo che secondo la promessa di Dio.
    Ma Dio compie la Sua promessa, , non i nostri desideri!Egli infatti non è l'atteso dall'uomo.
    E' il Cristo che viene da Dio e torna a Dio e porta con Sé noi a Lui.
    I discepoli non possono svelare la Sua messianicità senza la correzione che Lui vi apporta con la Sua Morte e Resurrezione.
    Il Mistero della croce come Via alla Vita è lo specifico della Sua Messianicità, il “pensiero di Dio” contrapposto al “pensiero dell'uomo”.
    I discepoli lo capiranno lentamente, e solo dopo la Pasqua!
    Le tentazioni , che Gesù ha affrontato per Sé nel deserto e vincerà sulla Croce, ora sono nel cuore dei discepoli e della chiesa, nel tempo che va dal Battesimo alla Gloria. Per questo la parola della Croce deve sempre esorcizzare la Chiesa da ogni falso Messianismo.
    Gesù qui rivela il Mistero del pensiero di Dio che l'uomo non può pensare né accettare.
    Il problema non è ormai più che Gesù sia il Cristo di Dio , ma “come” lo sia.
    Egli è “di Dio” proprio perchè non salva Se stesso , ma perde e dona Se stesso per noi.
    Questa è la Via della gloria, l'esperienza di Gesù che la Chiesa ha nel Pane spezzato.
    Il “bisogna” indica il compimento della Volontà di Dio, rivelata nella Scrittura.
    Tale Volontà non è un arbitrio capriccioso : deve morire in Croce per noi , perchè ci ama e noi siamo sulla croce!
    La sofferenza del Servo che ama il Padre e i fratelli è il mistero di Gesù.
    La croce è il nostro male che Lui si addossa perchè ci vuole bene .
    È il Suo perdersi per salvarci.
    La Sua sofferenza è prodotta da tutte quelle forme di male che noi, nella nostra paura , abbiamo escogitato per salvarci.

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"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48