lunedì 2 settembre 2019

MAGNIFICAT LC 1, 46-56








3 commenti:

  1. Allora Maria disse:
    «L'anima mia magnifica il Signore
    e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
    perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
    D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
    Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
    e Santo è il suo nome:
    di generazione in generazione la sua misericordia
    si stende su quelli che lo temono.
    Ha spiegato la potenza del suo braccio,
    ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
    ha rovesciato i potenti dai troni,
    ha innalzato gli umili;
    ha ricolmato di beni gli affamati,
    ha rimandato a mani vuote i ricchi.
    Ha soccorso Israele, suo servo,
    ricordandosi della sua misericordia,
    come aveva promesso ai nostri padri,
    ad Abramo e alla sua discendenza,
    per sempre».
    Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Che cosa ci consiglia la nostra Madre? Oggi nel Vangelo la prima cosa che dice è: «L’anima mia magnifica il Signore» (Lc 1,46). Noi, abituati a sentire queste parole, forse non facciamo più caso al loro significato. Magnificare letteralmente significa “fare grande”, ingrandire. Maria “ingrandisce il Signore”: non i problemi, che pure non le mancavano in quel momento. Da qui scaturisce il Magnificat, da qui nasce la gioia: non dall’assenza dei problemi, che prima o poi arrivano, ma la gioia nasce dalla presenza di Dio che ci aiuta, che è vicino a noi. Perché Dio è grande. E soprattutto, Dio guarda ai piccoli. Noi siamo la sua debolezza di amore: Dio guarda e ama i piccoli. (Angelus, 15 agosto 2020)

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  3. FAUSTI – IL MAGNIFICAT , con il quale la Chiesa conclude ogni giorno i Vespri, è il canto di coloro che hanno sperimentato “oggi” la salvezza. E' un cantico di lode, sul tipo di quello di Anna (1Sam 2) , che vede la realizzazione della promessa. Esprime la beatitudine di chi ha riconosciuto l'azione di Dio in suo favore , prorompe dal cuore di chi ha accolto il suo Signore.
    E' un inno personale e insieme universale e cosmico.
    Maria è la bocca della figlia di Sion, di tutta l'umanità e dell'intera creazione che vede compiersi la promessa di Dio, più grande di ogni fama (Sl 138,2).
    E' il Canto nuovo che prorompe dall'uomo nuovo.
    L'azione di Dio culmina nel canto dell'uomo. Perché canta chi ama e l'amore riposa solo quando è amato.
    Il termine di tutta la storia sarà un canto di gioia senza fine.
    Questo canto, anticipato da Maria, è il frutto maturo dell' ascolto di fede, in cui si svela compiutamente il senso della creazione e della storia.
    Il Magnificat è un compendio di storia di salvezza , che descrive l'azione di Dio – esatto contrappunto di quella umana – attraverso un centone di citazioni e allusioni bibliche.
    La prima parte è il rendimento di grazie di Maria per cià che Dio ha compiuto in Lei.
    La seconda parte estende a tutti gli uomini l'azione che Dio in Lei ha compiuto, descritta con sette affermazioni.
    Il Canto di Maria, occasionato dalla beatitudine proclamata da Elisabetta, ha la stessa melodia delle Beatitudini (Lc 6, 20-26).

    MARIA, DONNA DEI NOSTRI GIORNI – D. TONINO BELLO
    Maria, pur consapevole del suo sovrumano destino, non ha mai voluto vivere nei quartieri alti.
    Non si è mai costruita piedistalli di gloria. E ha sempre rifiutato le nicchie che potessero impedirle
    la gioia di vivere a piano terra con la gente comune.
    Si è però, riservata una specola altissima, questo sì, da cui contemplare non solo
    il senso ultimo della sua vicenda umana, ma anche le traiettorie lunghe della tenerezza di Dio.
    Ci sono due punti strategici, nella vita di Maria, che ci danno la conferma di come lei fosse inquilina
    abituale di quel piano superiore che lo Spirito Santo l'aveva chiamata ad abitare : l'altura del Magnificat e l'altare del Golgota.
    Da quell'altura ella spinge lo sguardo fino agli estremi confini del tempo.
    E cogliendo il distendersi della misericordia di Dio di generazione in generazione,
    ci offre la più organica lettura che si conosca nella storia della salvezza.
    Da quell'altare Ella spinge lo sguardo fino agli estremi confini dello spazio.
    E, stringendo il mondo in un unico abbraccio, ci offre la più sicura garanzia che gli angoli sfiorati
    dai suoi occhi materni saranno raggiunti anche dallo Spirito, sgorgato dal fianco di Cristo.

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"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48