venerdì 27 settembre 2019

"METTETEVI BENE IN MENTE..." Lc 9, 43b-45




3 commenti:

  1. Antifona
    Beato l’uomo che medita la legge del Signore giorno e notte:
    darà frutto a suo tempo. ( Sal 1,2-3)

    Colletta
    O Dio, che hai dato al santo presbitero Girolamo
    un amore soave e vivo per la Sacra Scrittura,
    fa’ che il tuo popolo si nutra sempre più largamente
    della tua parola e trovi in essa la fonte della vita.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Io vengo ad abitare in mezzo a te.
    Dal libro del profeta Zaccarìa
    Zc 2,5-9.14-15a

    Alzai gli occhi, ed ecco un uomo con una fune in mano per misurare. Gli domandai: «Dove vai?». Ed egli: «Vado a misurare Gerusalemme per vedere qual è la sua larghezza e qual è la sua lunghezza».
    Allora l’angelo che parlava con me uscì e incontrò un altro angelo, che gli disse: «Corri, va’ a parlare a quel giovane e digli: “Gerusalemme sarà priva di mura, per la moltitudine di uomini e di animali che dovrà accogliere. Io stesso – oracolo del Signore – le farò da muro di fuoco all’intorno e sarò una gloria in mezzo ad essa”.
    Rallégrati, esulta, figlia di Sion,
    perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te.
    Oracolo del Signore.
    Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore
    e diverranno suo popolo,
    ed egli dimorerà in mezzo a te».

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Ger 31,10-12b.13
    R. Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.
    Ascoltate, genti, la parola del Signore,
    annunciatela alle isole più lontane e dite:
    «Chi ha disperso Israele lo raduna
    e lo custodisce come un pastore il suo gregge». R.

    Perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
    lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.
    Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion,
    andranno insieme verso i beni del Signore. R.

    La vergine allora gioirà danzando
    e insieme i giovani e i vecchi.
    «Cambierò il loro lutto in gioia,
    li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni». R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
    e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo. (Cf. 2Tm 1,10)

    Alleluia.

    Vangelo
    Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 9,43b-45

    In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini».
    Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

    Parola del Signore.

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    1. PAROLE DEL SANTO PADRE
      Forse noi pensiamo, ognuno di noi può pensare: "E a me, a me cosa accadrà? Come sarà la mia Croce?". Non sappiamo. Non sappiamo, ma ci sarà! Dobbiamo chiedere la grazia di non fuggire dalla Croce quando verrà: con paura, eh! Quello è vero! Quello ci fa paura. Ma la sequela di Gesù finisce là. Mi vengono in mente le ultime parole che Gesù ha detto a Pietro, in quella incoronazione pontificia nel Tiberiade: "Mi ami? Pasci! Mi ami? Pasci!"… Ma le ultime parole erano quelle: "Ti porteranno dove tu non vuoi andare!". La promessa della Croce. (Omelia da Santa Marta, 28 settembre 2013)
      Per i discepoli – ma anche per noi! – la croce è una cosa scomoda, la croce è uno “scandalo”, mentre Gesù considera “scandalo” il fuggire dalla croce, che vorrebbe dire sottrarsi alla volontà del Padre, alla missione che Lui gli ha affidato per la nostra salvezza. Succede a tutti noi! Nei momenti di devozione, di fervore, di buona volontà, di vicinanza al prossimo, guardiamo Gesù e andiamo avanti; ma nei momenti in cui viene incontro la croce, fuggiamo. Il diavolo, ci tenta. È proprio del cattivo spirito, è proprio del diavolo allontanarci dalla croce, dalla croce di Gesù. La croce è segno santo dell’Amore di Dio, è segno del Sacrificio di Gesù, e non va ridotta a oggetto scaramantico oppure a monile ornamentale. Ogni volta che fissiamo lo sguardo sull’immagine di Cristo crocifisso, pensiamo che Lui, come vero Servo del Signore, ha realizzato la sua missione dando la vita, versando il suo sangue per la remissione dei peccati. Di conseguenza, se vogliamo essere suoi discepoli, siamo chiamati a imitarlo, spendendo senza riserve la nostra vita per amore di Dio e del prossimo. (Angelus, 30 agosto 2020)

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  2. FAUSTI – Ora Gesù ribadisce quello che è il centro della fede, che i discepoli non devono dimenticare. Solo così possono vincere il male e riportare al piano la Gloria del Monte Tabor.
    Pur essendo il secondo annuncio esplicito della Morte di Gesù, i discepoli non comprendono ciò che dice. Anzi, hanno una reazione di chiusura, dura e cosciente .
    Non capiscono, non vogliono capire e si guardano bene dal chiedere, in modo da continuare a non capire. E' un'incomprensione non solo inevitabile, ma anche voluta.
    Si chiudono nella sordità e nel mutismo.
    Questa incomprensione non muta il piano di Dio. Anzi, lo realizza!
    Infatti ci fa sentire della stessa stoffa del peccato del mondo e identifica noi discepoli con gli anziani , sommi sacerdoti e scribi, con tutti gli uomini increduli e perversi nelle cui mani il Figlio dell'uomo si consegna.
    Davanti alla nostra incredulità, Gesù ripropone la Parola della fede. Davanti alla nostra infedeltà. Egli rinnova la Sua Fedeltà.
    Davanti alla nostra sordità, egli rinnova la Sua Parola.
    C'è una corrispondenza biunivoca tra il nostro peccato, sordità al Suo Amore, e la Sua Parola, dichiarazione totale di Amore.
    Qui comincia l'esorcismo del discepolo, che continuerà nel Vangelo : la Parola, seminata nell'orecchio, a suo tempo, darà il suo frutto!.

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"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48