lunedì 23 settembre 2019

"TUA MADRE E I TUOI FRATELLI DESIDERANO VEDERTI..." Lc 8,19-21





3 commenti:

  1. Antifona
    «Io sono la salvezza del popolo», dice il Signore.
    «In qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò,
    e sarò loro Signore per sempre».


    O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo
    hai posto il fondamento di tutta la legge,
    fa’ che osservando i tuoi comandamenti
    possiamo giungere alla vita eterna.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Portarono a compimento la costruzione del tempio e celebrarono la Pasqua.
    Dal libro di Esdra
    Esd 6,7-8.12b.14-20

    In quei giorni, [il re Dario scrisse al governatore e ai funzionari della regione dell'Oltrefiume dicendo:] «Lasciate che lavorino a quel tempio di Dio. Il governatore dei Giudei e i loro anziani costruiscano quel tempio di Dio al suo posto. Ed ecco il mio ordine circa quello che dovrete fare con quegli anziani dei Giudei per la costruzione di quel tempio di Dio: con il denaro del re, quello delle tasse dell’Oltrefiume, siano integralmente sostenute le spese di quegli uomini, perché non vi siano interruzioni. Io, Dario, ho emanato quest’ordine: sia eseguito integralmente».
    Gli anziani dei Giudei continuarono a costruire e fecero progressi, grazie alla profezia del profeta Aggeo e di Zaccarìa, figlio di Iddo. Portarono a compimento la costruzione per ordine del Dio d’Israele e per ordine di Ciro, di Dario e di Artaserse, re di Persia. Si terminò questo tempio per il giorno tre del mese di Adar, nell’anno sesto del regno del re Dario.
    Gli Israeliti, i sacerdoti, i leviti e gli altri rimpatriati celebrarono con gioia la dedicazione di questo tempio di Dio; offrirono per la dedicazione di questo tempio di Dio cento tori, duecento arieti, quattrocento agnelli e dodici capri come sacrifici espiatori per tutto Israele, secondo il numero delle tribù d’Israele.
    Stabilirono i sacerdoti secondo le loro classi e i leviti secondo i loro turni per il servizio di Dio a Gerusalemme, come è scritto nel libro di Mosè.
    I rimpatriati celebrarono la Pasqua il quattordici del primo mese. Infatti i sacerdoti e i leviti si erano purificati tutti insieme, come un sol uomo: tutti erano puri. Così immolarono la Pasqua per tutti i rimpatriati, per i loro fratelli sacerdoti e per se stessi.

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 121 (122)
    R. Andremo con gioia alla casa del Signore.
    Quale gioia, quando mi dissero:
    «Andremo alla casa del Signore!».
    Già sono fermi i nostri piedi
    alle tue porte, Gerusalemme! R.

    Gerusalemme è costruita
    come città unita e compatta.
    È là che salgono le tribù,
    le tribù del Signore. R.

    Secondo la legge d’Israele,
    per lodare il nome del Signore.
    Là sono posti i troni del giudizio,
    i troni della casa di Davide. R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Beati coloro che ascoltano la parola di Dio
    e la osservano. (Lc 11,28)

    Alleluia.

    Vangelo
    Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 8,19-21

    In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
    Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».
    Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».

    Parola del Signore.

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    Risposte

    1. PAROLE DEL SANTO PADRE
      Queste sono le due condizioni per seguire Gesù: ascoltare la Parola di Dio e metterla in pratica. Questa è la vita cristiana, niente di più. Semplice, semplice. Forse noi l’abbiamo fatta un po’ difficile, con tante spiegazioni che nessuno capisce, ma la vita cristiana è così: ascoltare la Parola di Dio e praticarla. (Santa Marta, 23 settembre 2014)
      Gli viene detto: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano» (v. 32). Egli risponde: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?», e guardando le persone che stavano intorno a Lui per ascoltarlo aggiunge: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre» (vv. 33-34). Gesù ha formato una nuova famiglia, non più basata sui legami naturali, ma sulla fede in Lui, sul suo amore che ci accoglie e ci unisce tra noi, nello Spirito Santo. Tutti coloro che accolgono la parola di Gesù sono figli di Dio e fratelli tra di loro. Accogliere la parola di Gesù ci fa fratelli tra noi, ci rende la famiglia di Gesù.
      Quella risposta di Gesù non è una mancanza di rispetto verso sua madre e i suoi familiari. Anzi, per Maria è il più grande riconoscimento, perché proprio lei è la perfetta discepola che ha obbedito in tutto alla volontà di Dio. Ci aiuti la Vergine Madre a vivere sempre in comunione con Gesù, riconoscendo l’opera dello Spirito Santo che agisce in Lui e nella Chiesa, rigenerando il mondo a vita nuova. (Angelus, 10 giugno 2018)

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  2. FAUSTI - Si conclude il discorso sull'ascolto della Parola di Misericordia, mostrandone il frutto . Ci rende madre e fratelli di Gesù, generatori e consanguinei di Colui che è la Parola, il Figlio Unigenito del Padre.
    Entriamo nel numero dei discepoli, che conoscono i misteri (v 10), siamo terreno fertile (v 15). Diventiamo “madre” in quanto,accogliendo la Parola come Maria ,lo Spirito ce La fa concepire; fratelli, in quanto, facendo la Parola, siamo come Lui, ascoltatore e Figlio del Padre.
    L'ascolto operativo ci fa entrare in seno alla Trinità e partecipare con Gesù al mistero del Suo rapporto col Padre.
    L'appartenenza alla famiglia di Gesù non si fonda su privilegi di sangue riservati a pochi : è aperta a tutti, perché fondata sull'accoglienza della Parola.
    Maria è prototipo del vero discepolo e della Chiesa.
    Essa è beata perché crede (1,45) e la Sua vera maternità consiste nell'essere “ascoltatrice e fattrice della Parola”.
    Essa rappresenta il passaggio pasquale che Luca propone al lettore già battezzato : già appartiene a Cristo – è uno dei suoi per sempre!- e, come Maria, desidera avvicinarsi a Lui per “vederlo”.
    L'importante non è essere tra coloro che mangiano e bevono al Suo cospetto, bensì passare come Lei da una parentela fisica a una fondata sull'ascolto e la pratica della Parola.
    “Anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non Lo conosciamo più così”,bensì secondo lo Spirito (2 Cor 5,16), che ci fa compiere la Volontà del Padre, diventando figli Suoi, fratelli del Figlio.
    Davvero, come disse Paolo citando un poeta greco : di Dio “stirpe noi siamo”.
    La Sua esistenza nel mondo è affidata a noi, fino a che Lui sarà tutto in tutti (1Cor 15,28).
    Per tre volte si nominano “madre e fratelli”, indicati come i “suoi” dal cronista : chiaramente questa maternità/ fraternità è fondata sull'ascolto fecondo della Parola.
    La Parola di Dio è il seme (v 11) che genera , come ogni altro seme, secondo la propria specie.
    I cristiani , infatti, sono “rigenerati da un seme non corruttibile, ma immortale, cioè dalla Parola di Dio Viva ed Eterna” (1 Pt 1,23).

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"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48