giovedì 10 ottobre 2019

"CHI NON E' CON ME, E' CONTRO DI ME, E CHI NON RACCOGLIE CON ME, DISPERDE" Lc 11,15-26




6 commenti:

  1. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Gesù reagisce con parole forti e chiare, non tollera questo, perché quegli scribi, forse senza accorgersene, stanno cadendo nel peccato più grave: negare e bestemmiare l’Amore di Dio che è presente e opera in Gesù. E la bestemmia, il peccato contro lo Spirito Santo, è l’unico peccato imperdonabile – così dice Gesù –, perché parte da una chiusura del cuore alla misericordia di Dio che agisce in Gesù. (Angelus, 10 giugno 2018)

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    1. Salmo119,169-176
      169 Giunga il mio grido fino a te, Signore,
      fammi comprendere secondo la tua parola.
      170 Venga al tuo volto la mia supplica,
      salvami secondo la tua promessa.
      171 Scaturisca dalle mie labbra la tua lode,
      poiché mi insegni i tuoi voleri.
      172 La mia lingua canti le tue parole,
      perché sono giusti tutti i tuoi comandamenti.
      173 Mi venga in aiuto la tua mano,
      poiché ho scelto i tuoi precetti.
      174 Desidero la tua salvezza, Signore,
      e la tua legge è tutta la mia gioia.
      175 Possa io vivere e darti lode,
      mi aiutino i tuoi giudizi.
      176 Come pecora smarrita vado errando;
      cerca il tuo servo,
      perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti.

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    2. Antifona
      «Io sono la salvezza del popolo», dice il Signore.
      «In qualunque prova mi invocherete, vi esaudirò,
      e sarò il vostro Signore per sempre».

      Colletta
      Dio grande e misericordioso,
      quanto più si avvicina la festa della nostra redenzione,
      tanto più cresca in noi il fervore
      per celebrare santamente il mistero della Pasqua.
      Per il nostro Signore Gesù Cristo.

      Prima Lettura
      Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore, suo Dio.
      Dal libro del profeta Geremìa
      Ger 7,23-28

      Così dice il Signore:
      «Questo ordinai loro: "Ascoltate la mia voce, e io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici".
      Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio alla mia parola; anzi, procedettero ostinatamente secondo il loro cuore malvagio e, invece di rivolgersi verso di me, mi hanno voltato le spalle.
      Da quando i vostri padri sono usciti dall'Egitto fino ad oggi, io vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti; ma non mi hanno ascoltato né prestato orecchio, anzi hanno reso dura la loro cervìce, divenendo peggiori dei loro padri.
      Dirai loro tutte queste cose, ma non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno. Allora dirai loro: Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore, suo Dio, né accetta la correzione. La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca».

      Parola di Dio.

      Salmo Responsoriale
      Dal Sal 94 (95)

      R.Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.

      Venite, cantiamo al Signore,
      acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
      Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
      a lui acclamiamo con canti di gioia. R.

      Entrate: prostràti, adoriamo,
      in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
      È lui il nostro Dio
      e noi il popolo del suo pascolo,
      il gregge che egli conduce. R.

      Se ascoltaste oggi la sua voce!
      «Non indurite il cuore come a Merìba,
      come nel giorno di Massa nel deserto,
      dove mi tentarono i vostri padri:
      mi misero alla prova
      pur avendo visto le mie opere». R.

      Acclamazione al Vangelo
      Gloria e lode a te, o Cristo!

      Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,
      perché sono misericordioso e pietoso. (Cf. Gl 2,12-13)

      Gloria e lode a te, o Cristo!

      Vangelo
      Chi non è con me è contro di me.
      Dal Vangelo secondo Luca
      Lc 11,14-23

      In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
      Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
      Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
      Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».

      Parola del Signore.

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    3. GESUITI
      Nella preghiera avevamo visto che Gesù invita ad affidarsi a Dio chiamato Padre, a riconoscere un vincolo di solidarietà che ci lega con i fratelli; a chiedere con insistenza, con la fiducia che la nostra richiesta troverà accoglienza; a chiedere perché ci sarà dato lo Spirito Santo.
      Non un dono qualunque, ma lo Spirito Santo.
      Ora ci troviamo, invece, ad ascoltare un brano in cui ciò che ci
      viene presentato è una scena di lotta spirituale; la lotta tra quelle che sono le forze del male, le forze nemiche e il resistere contro queste.
      Abbiamo questo passaggio che non è casuale tra
      l’insegnamento della preghiera e l’esperienza della lotta. Alle volte possiamo pensare che l’esperienza della preghiera sia una sorta di garanzia a durata illimitata, per cui siamo messi al riparo da tutto ciò che ci può essere oggetto di fatica, di dolore, di cosa sgradevole.
      L’esperienza della preghiera non ci mette a riparo
      dall’esperienza della lotta, ma ci illumina su come vivere questa esperienza della lotta. Quindi nel momento in cui viene messo questo nesso tra la preghiera e questo brano, il messaggio che ci viene dato è che questo Padre, che preghiamo, non ci abbandona, ma non ci tratta da bambini piccoli, incapaci di far fronte a quelli che
      possono essere gli eventuali rischi, pericoli.
      Ma in questo non siamo
      soli, non siamo lasciati sprovveduti.
      È molto forte e significativo che questo miracolo di Gesù sia
      un miracolo che libera dalle catene del male e restituisce la parola.
      Restituisce la possibilità alla persona di dire chi è, ma restituisce anche la possibilità di poter pregare, di potersi rivolgere a un Padre e di poterlo fare - certo anche se fosse stato muto poteva pregare tra sé e sé - ma se gli è restituita la parola può pregare con i fratelli, può pregare nella comunità.
      Questa restituzione della parola da parte di Gesù, all’inizio del
      brano, voglia proprio significare come la salvezza sia una salvezza
      che restituisce la possibilità di apprendere la parola e quindi
      restituisce la dignità, l’identità alla singola persona e la mette in condizione di poter essere di nuovo nella comunità parte attiva, di non essere più sola.
      Vediamo l’altro lato della medaglia: che cos’è che fa la forza
      del male? Quella di negare la possibilità a una persona di
      riconoscere chi è, di potersi dire per quello che è nella sua verità e di isolarla, di tagliare tutti i canali di comunicazione dagli altri.
      Proprio questo che è l'opera di salvezza che fa Gesù, e che
      l'opera di salvezza che ha consegnato ai discepoli e agli apostoli.
      Questo in sintesi è il vangelo all’opera, il vangelo in azione.
      Due atteggiamenti. Un primo atteggiamento che è quello di
      coloro che di fronte a quest’opera di salvezza ne sono toccati e sono
      toccati e ne riconoscono la potenza, la grandezza e rendono lode per
      tutto questo. Altri, invece, vedono che c'è qualcosa di grande che si è
      realizzato; non è che non lo stanno riconoscendo, hanno capito che qualcosa di importante è successo, ma di fronte a tutto questo mettono il dubbio, lanciano il sospetto; chiedono una garanzia in più.
      Sono coloro che non si fidano, sono coloro che per natura non
      danno credito. In questi alcuni che vengono descritti c’è
      quell’atteggiamento per cui tutto ciò che viene da altri non va bene.
      Il metterlo alla prova è lo stesso verbo del metterlo alla prova
      delle tentazioni. Quelli che chiedono un segno dall’alto un segno da Dio, lo fanno per metterlo alla prova. E in fondo nelle tentazioni che cos’è in gioco? Riconoscere un Dio che non è il Dio Padre, ma un Dio camuffato, un Dio diverso. Anche in questa domanda in cui si vuole mettere alla prova Gesù, quello che c’è in fondo, è di portarlo a dire che Dio è diverso da quel Padre che abbiamo pregato. Questo è il punto su cui ruota la questione.
      Questo richiamo al Padre mi porta a sottolineare questo
      inserimento di questo brano in modo appropriato sulla scia della preghiera. Il nemico lo si vince all’interno di questa preghiera, di questo stare nella relazione con il Signore.

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    4. --->La speranza di Gesù, quando entra in questi incontri anche quelli più ostili, è quella di poter aiutare le persone a fare questo cammino, che va da una incomprensione più o meno ostile, più o meno accorta, più o meno favorevole ad una conoscenza interiore ben più ricca, ben più
      profonda.
      Lo fa rispondendo con una massima di carattere generale che
      contesta quello che è il senso della stessa loro affermazione, che possa essere possibile immaginare che la liberazione del male avvenga utilizzando le forze del male. Sarebbe un regno diviso e un regno diviso non ha vita, un regno diviso è destinato alla distruzione.
      C’è questa immagine delle case che cadono una sopra l’altra.
      È importante questa dimensione del regno diviso, sapendo
      che la vittoria sul male era quella che anche avevano realizzato i settantadue durante la loro missione. Quindi c’è il riconoscere da parte di Gesù che la loro affermazione non tiene, perché non è possibile questa lotta interiore all'interno del male stesso. Se il male è stato sconfitto e perché è dall'esterno che una forza più forte, riesce a vincerlo.
      Il male, il diavolo, è il divisore per eccellenza, è colui che divide
      che separa il singolo dalla comunità, che separa il singolo dalla sua dignità; è il suo divisore per eccellenza, ma non è diviso in sé. Quindi se c'è vittoria, c'è vittoria perché è qualche forza di
      bene che è più grande della forza del male.
      E Gesù glielo dice: Se l’ho fatto col dito di Dio, allora giunse su
      di voi il regno di Dio. Se non è possibile che sia per Satana stesso, e se anche i vostri figli non lo fanno con la forza di Satana, allora c’è Dio in azione: riconoscete che qui c’è il dito di Dio. Questa è una citazione dell’Esodo quando i sacerdoti egiziani alla piaga delle zanzare dicono: Qui c’è il dito di Dio in azione. Quindi nelle piaghe è di nuovo un Dio che si spende per salvare il suo popolo. Riconoscete l'azione di Dio. Questo è l'invito che fa Gesù a chi lo sta ascoltando.
      Siate onesti, siate nella verità perché possiate fare questo
      passo e riconoscere che qui il regno di Dio è su di voi. Quel regno annunciato, quel regno che è liberazione è già qui, è già in mezzo a voi. Però, dovete accoglierlo, perché questo non si impone con la violenza, ma chiede di essere riconosciuto e accolto. È questo che Gesù rivolge come invito forte, invito caloroso a chi lo ascolta.
      L'invito a vincere la divisione anche in se stessi, questo
      richiamo all'onestà, la difficoltà di ammettere l'evidenza; accusare Gesù di essere al tempo stesso con il demonio e contro il demonio,
      rivela la duplicità che queste persone portano dentro. È una
      duplicità che poi mira separare; questa divisione che divide dal
      Padre e divide dai fratelli. Allora, c'è un regno che è diviso contro se stesso, un regno che non può reggere e c’è un regno di Dio. Due regni con logiche molto diverse.

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  2. CORONCINA AL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESU'
    (Sui grani grandi)
    Eterno Padre io ti offro il Corpo il Sangue l'Anima e la Divinità
    del tuo Dilettissimo Figlio Nostro Signore Gesù Cristo
    per la santificazione dei sacerdoti, la vocazione dei giovani, la conversione dei peccatori ,
    le anime del purgatorio e per tutte le necessità della Chiesa
    (sui 10 grani piccoli)
    1 mistero _Sangue di Gesù scendi su di noi per convertirci e sul demonio per abbatterlo!
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    2 mistero _ Sangue di Gesù scendi su di noi
    per convertirci,purificarci e sul demonio per abbatterlo!
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    3 mistero _Sangue di Gesù scendi su di noi
    per convertirci,purificarci, per perdonarci e sul demonio per abbatterlo!
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    4 mistero_Sangue di Gesù scendi su di noi
    per convertirci,purificarci, per perdonarci, per guarirci e sul demonio per abbatterlo!
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    5 mistero_Sangue di Gesù scendi su di noi
    per convertirci, purificarci, per perdonarci, per guarirci, per rafforzarci e sul demonio per abbatterlo!
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    6 mistero_ Sangue di Gesù scendi su di noi
    per convertirci, purificarci, per perdonarci, per guarirci, per rafforzarci, per santificarci e sul demonio per abbatterlo!
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    7 mistero _Sangue di Gesù scendi su di noi
    per convertirci, purificarci, per perdonarci, per guarirci, per rafforzarci, per santificarci, per consacrarci e sul demonio per abbatterlo!
    ---
    8 mistero _Sangue di Gesù scendi su di noi
    per convertirci, purificarci, per perdonarci, per guarirci, per rafforzarci, per santificarci,
    per consacrarci , per custodirci e sul demonio per abbatterlo!
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    9 mistero -Sangue di Gesù scendi su di noi
    per convertirci, purificarci, per perdonarci, per guarirci, per rafforzarci, per santificarci,
    per consacrarci, per custodirci , unificarci,e sul demonio per abbatterlo!
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    10 mistero _Sangue di Gesù scendi su di noi
    per convertirci, purificarci, per perdonarci, per guarirci, per rafforzarci, per santificarci,
    per consacrarci, per custodirci, unificarci, consolarci e
    sul demonio per abbatterlo!

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"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48