martedì 1 ottobre 2019

"GESU' PRESE LA FERMA DECISIONE ..." Lc 9, 51-56





3 commenti:

  1. Antifona
    Signore, quanto hai fatto ricadere su di noi,
    l’hai fatto con retto giudizio, poiché noi abbiamo peccato,
    non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti.
    Ma ora, salvaci con i tuoi prodigi; da’ gloria al tuo nome, Signore,
    fa’ con noi secondo la tua clemenza,
    secondo la tua grande misericordia. (Dn 3,31.29.43.42)


    O Dio, che riveli la tua onnipotenza
    soprattutto con la misericordia e il perdono,
    continua a effondere su di noi la tua grazia,
    perché, affrettandoci verso i beni da te promessi,
    diventiamo partecipi della felicità eterna.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.


    Prima Lettura
    Popoli numerosi verranno a Gerusalemme a cercare il Signore.
    Dal libro del profeta Zaccarìa
    Zc 8,20-23

    Così dice il Signore degli eserciti: Anche popoli e abitanti di numerose città si raduneranno e si diranno l'un l'altro: "Su, andiamo a supplicare il Signore, a trovare il Signore degli eserciti. Anch'io voglio venire". Così popoli numerosi e nazioni potenti verranno a Gerusalemme a cercare il Signore degli eserciti e a supplicare il Signore.
    Così dice il Signore degli eserciti: In quei giorni, dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni afferreranno un Giudeo per il lembo del mantello e gli diranno: "Vogliamo venire con voi, perché abbiamo udito che Dio è con voi".

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 86 (87)
    R. Il Signore è con noi.
    Sui monti santi egli l'ha fondata;
    il Signore ama le porte di Sion
    più di tutte le dimore di Giacobbe.
    Di te si dicono cose gloriose,
    città di Dio! R.

    Iscriverò Raab e Babilonia
    fra quelli che mi riconoscono;
    ecco Filistea, Tiro ed Etiopia:
    là costui è nato.
    Si dirà di Sion:
    «L'uno e l'altro in essa sono nati
    e lui, l'Altissimo, la mantiene salda». R.

    Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
    «Là costui è nato».
    E danzando canteranno:
    «Sono in te tutte le mie sorgenti». R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Il Figlio dell’uomo è venuto per servire
    e dare la propria vita in riscatto per molti. (Mc 10,45)

    Alleluia.

    Vangelo
    Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 9,51-56

    Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
    Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l'ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
    Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Gesù, nel vivere la missione affidatagli dal Padre, sa bene che deve affrontare la fatica, il rifiuto, la persecuzione e la sconfitta. Un prezzo che, ieri come oggi, la profezia autentica è chiamata a pagare. Il duro rifiuto, però, non scoraggia Gesù, né arresta il cammino e la fecondità della sua azione profetica. Egli va avanti per la sua strada, confidando nell’amore del Padre. Anche oggi, il mondo ha bisogno di vedere nei discepoli del Signore dei profeti, cioè delle persone coraggiose e perseveranti nel rispondere alla vocazione cristiana. Persone che seguono la “spinta” dello Spirito Santo, che le manda ad annunciare speranza e salvezza ai poveri e agli esclusi; persone che seguono la logica della fede e non del miracolismo; persone dedicate al servizio di tutti, senza privilegi ed esclusioni. In poche parole: persone che si aprono ad accogliere in sé stesse la volontà del Padre e si impegnano a testimoniarla fedelmente agli altri. (ANGELUS, 3 febbraio 2019)

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  3. FAUSTI - Luca 9, 51-56
    Con il Volto trasfigurato termina la catechesi dell'ascolto.. con questo volto in cammino inizia la catechesi della visione. Il volto si forma secondo la parola che ascolta , ed esprime la persona in relazione all'altro.
    Gesù, perfetto ascoltatore del Padre e tutto rivolto ai fratelli, ci rivela il vero volto dell'uomo : è lo stesso di Dio.
    E' il nuovo Adamo , che può dire .”Chi ha visto Me, ha visto il Padre” (Gv 14,9).
    D'ora in poi il Vangelo non è più soltanto Parola da ascoltare, ma anche e soprattutto Via da seguire per giungere alla contemplazione del Figlio uguale al padre.
    Essa culmina nella contemplazione della Croce (23).
    Gesù è a tenda definitiva di Dio tra gli uomini, proprio nella solitudine del Suo cammino,; è la Parola da ascoltare, proprio in quanto Figlio dell'uomo che si consegna,; è la Bellezza da contemplare, proprio in quanto Volto indurito nella Misericordia.
    Questo “indurimento” di Gesù è l'esatto opposto della nostra durezza di cuore, è la risolutezza dell'Amore che deve fare la Sa strada..
    Gerusalemme è il fine della Vita di Gesù : Egli è il Pellegrino che, da ogni angolo di perdizione dove ha raggiunto i fratelli, torna alla casa del Padre.
    I Samaritani, gli esclusi, escludono l'escluso! Gesù è l'Inviato del Padre che accoglie tutti, per questo è il più piccolo! Ma i Samaritani, come già i discepoli e poi Giudei non Lo accolgono. “venne tra i suoi e non fu accolto” (Gv 1, 11).
    Non viene accolto perché piccolo e povero, in cammino dalla Samaria verso Gerusalemme, per farsi carico del male dei fratelli.
    Rifiutato dai fratelli per la loro disobbedienza, Egli si consegna loro per obbedienza al Padre, e li salva attraverso la misericordia e la Croce.
    Ora Luca chiama noi a contemplarlo a “viso scoperto” , riflettendo come in una specchio la Gloria del Signore. Così “veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore” (2 Cor 3,18).
    Egli cammina in mezzo a noi e ci apre il ritorno al Padre.
    Seguendolo torniamo ad essere Suoi figli.

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"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48