lunedì 7 ottobre 2019

"UNA DONNA DI NOME MARTA LO OSPITO' " Lc 10,38-42


3 commenti:

  1. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Nel suo affaccendarsi e darsi da fare, Marta rischia di dimenticare - e questo è il problema - la cosa più importante, cioè la presenza dell’ospite, che era Gesù in questo caso. Si dimentica della presenza dell’ospite. E l’ospite non va semplicemente servito, nutrito, accudito in ogni maniera. Occorre soprattutto che sia ascoltato. Ricordate bene questa parola: ascoltare! Perché l’ospite va accolto come persona, con la sua storia, il suo cuore ricco di sentimenti e di pensieri, così che possa sentirsi veramente in famiglia. Ma se tu accogli un ospite a casa tua e continui a fare le cose, lo fai sedere lì, muto lui e muto tu, è come se fosse di pietra: l’ospite di pietra. No. L’ospite va ascoltato. (Angelus, 7 luglio 2016)

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    Risposte

    1. Tutte le cose sono in tuo potere
      e nessuno può opporsi alla tua volontà.
      Tu hai fatto il cielo e la terra
      e tutte le meraviglie che si trovano sotto il firmamento:
      tu sei il Signore di tutte le cose. (Cf. Est 4,17b-c)

      Colletta
      Dio onnipotente ed eterno,
      che esaudisci le preghiere del tuo popolo
      oltre ogni desiderio e ogni merito,
      effondi su di noi la tua misericordia:
      perdona ciò che la coscienza teme
      e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare.
      Per il nostro Signore Gesù Cristo.

      Prima Lettura
      I Niniviti si convertirono dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro.
      Dal libro del profeta Giona
      Gio 3,1-10

      In quei giorni, fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: «Àlzati, va’ a Nìnive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Nìnive secondo la parola del Signore.
      Nìnive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta».
      I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Giunta la notizia fino al re di Nìnive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere.
      Per ordine del re e dei suoi grandi fu poi proclamato a Nìnive questo decreto: «Uomini e animali, armenti e greggi non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. Uomini e animali si coprano di sacco, e Dio sia invocato con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si ravveda, deponga il suo ardente sdegno e noi non abbiamo a perire!».
      Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.

      Parola di Dio.


      Salmo Responsoriale
      Sal 129 (130)
      R. Se consideri le colpe, Signore, chi ti può resistere?
      Dal profondo a te grido, o Signore;
      Signore, ascolta la mia voce.
      Siano i tuoi orecchi attenti
      alla voce della mia supplica. R.

      Se consideri le colpe, Signore,
      Signore, chi ti può resistere?
      Ma con te è il perdono:
      così avremo il tuo timore. R.

      Israele attenda il Signore,
      perché con il Signore è la misericordia
      e grande è con lui la redenzione.
      Egli redimerà Israele
      da tutte le sue colpe. R.


      Acclamazione al Vangelo
      Alleluia, alleluia.

      Beati coloro che ascoltano la parola di Dio
      e la osservano. (Lc 11,28)

      Alleluia.

      Vangelo
      Marta, lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.
      Dal Vangelo secondo Luca
      Lc 10,38-42

      In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
      Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
      Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

      Parola del Signore

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  2. FAUSTI - Marta, figura del popolo sotto la legge, fa molti servizi in attesa dello Sposo.
    Maria, figura della Chiesa, è la Sposa . Accetta ciò che Lui fa per lei, gusta l'olio e il vino della Sua vicinanza.
    La contemplazione e l'ascolto ai piedi del Signore è l'azione somma dell'uomo : lo genera figlio di Dio e lo associa alla missione di Gesù.
    Ogni missione parte dai Suoi piedi , perché a essi porta.
    Solo questa donna, a differenza degli altri che solo dopo diventeranno discepoli, è già discepola di Gesù.
    Marta è presa, agitata e smembrata da tutte le cose che si devono fare, secondo la legge e la convenienza.
    Conosce il suo dovere! Sua sorella seduta, e lei tutta indaffarata!
    Quando capirà che la vera accoglienza è l'ascolto?
    La contrapposizione tra Marta e Maria, schematica e calcata, c'è, ma non è definitiva.
    Marta è espressamente invitata a diventare come Maria.
    Questa, a sua volta, assumerà in modo nuovo il servizio di Marta,perché ascolta la Parola che dice . “Va', e fa' lo stesso” la tensione Legge/Vangelo si risolve proprio perché L' Evangelo solo permette di compiere la Legge.
    Maria e Gesù sono seduti.
    Marta , in piedi, incombe, in posizione di superiorità e di giudizio.
    In ciascuno di noi c'è una Marta, un super-io religioso, che opprime Maria.
    Deve convertirsi in Maria, come il fratello maggiore, per essere figlio, deve riconoscere il minore come fratello.
    Giova di più farsi lavare i piedi che sforzarsi di essere tutti lindi.
    Marta deve capire che bisogna diventare Maria.
    Marta non pretende – cosa impossibile – che la sorella l'aiuti sempre, ma almeno una volta, questa volta! E' chiaro che a Marta interessa l'approvazione implicita di quanto fa lei ,nella disapprovazione esplicita di sua sorella.
    “Marta, Marta!”: è chiamata due volte, come Mosè e come Samuele , è chiamata e richiamata in modo solenne. E' segno di una grande vocazione , è quella di Israele e del legista, chiamati a riconoscere e leggere nel Samaritano il compimento di ciò che” è scritto nella legge”. Gesù non rimprovera Marta, la esorta a diventare come Maria.
    In lei chiama il legista e Israele stesso ad ascoltare la voce dello Sposo.
    Nel Suo cammino si è fatto vicino e fratello,per poter essere baciato e accolto in casa.
    Lì insegna ciò che nessuno ha mai udito : l'arte dell'amore, che solo Dio conosce.
    La chiamata di Marta è analoga a quella del fariseo Saulo : “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?” (Atti 9, 4).
    Egli passerà dalla “irreprensibilità della legge “ Alla “sublimità della conoscenza di Gesù Cristo”, suo Signore , conquistato da Lui, correrà sul Suo stesso cammino, per giungere dove Lui è arrivato (Fil 3,6-12).
    Si può osservare la legge dell'amore solo perché Lui per primo “ mi ha amato e ha dato Se Stesso per me” (Gal 2, 20).
    L' unica cosa necessaria all'uomo per vivere è l'essere amato senza condizioni.
    Chi ascolta il Samaritano, se ne accorge.
    Scopre che tutto il creato è dono di Dio alla Sua creatura.
    Tutto è per l'uomo e l'uomo è per Dio che è tutto per Lui in tutte le creature.
    Convertirsi è abbandonarsi al Suo Amore per noi, che “vediamo” e “ascoltiamo” stando ai piedi di Gesù.
    Egli ci rivela la tenerezza del Padre : l'unica cosa necessaria.
    Siamo fatti per amare Dio con tutto il cuore. Il resto è tutto e solo a questo fine , e siamo inquieti fino a quando non riposiamo in Lui.
    Questa casa prelude ciò che sarà alla fine, quando tutti, insieme accolti e accoglienti, riceveranno e daranno amore. Allora sarà finita la fatica del Samaritano.
    Non resterà che la parte di Maria, l'ottima, perché è Dio stesso accolto nell'uomo.
    Seduta ai Suoi piedi, già ora si nutre della Parola di Vita.
    Il seme germina e si fa pane per il lungo cammino che ancora resta. Ma la dolcezza della voce dello Sposo già l'accompagna.
    Maria ha l'anticipo di ciò che Dio vuol donare a tutti.
    Per questo non le verrà mai tolto.
    Il suo ”bene è stare vicino a Dio” (Salmo 73,28)

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"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48