mercoledì 2 ottobre 2019

GESU' DISSE : "GUAI A TE..." LC 10, 13-16




 

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  1. Antifona
    Signore, quanto hai fatto ricadere su di noi,
    l’hai fatto con retto giudizio, poiché noi abbiamo peccato,
    non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti.
    Ma ora, salvaci con i tuoi prodigi; da’ gloria al tuo nome, Signore,
    fa’ con noi secondo la tua clemenza,
    secondo la tua grande misericordia. (Dn 3,31.29.43.42)

    Colletta
    O Dio, che riveli la tua onnipotenza
    soprattutto con la misericordia e il perdono,
    continua a effondere su di noi la tua grazia,
    perché, affrettandoci verso i beni da te promessi,
    diventiamo partecipi della felicità eterna.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Abbiamo peccato contro il Signore, gli abbiamo disobbedito.
    Dal libro del profeta Baruc
    Bar 1,15-22

    Al Signore, nostro Dio, la giustizia; a noi il disonore sul volto, come oggi avviene per l'uomo di Giuda e per gli abitanti di Gerusalemme, per i nostri re e per i nostri capi, per i nostri sacerdoti e i nostri profeti e per i nostri padri, perché abbiamo peccato contro il Signore, gli abbiamo disobbedito, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, che diceva di camminare secondo i decreti che il Signore ci aveva messo dinanzi. Dal giorno in cui il Signore fece uscire i nostri padri dall'Egitto fino ad oggi noi ci siamo ribellati al Signore, nostro Dio, e ci siamo ostinati a non ascoltare la sua voce.
    Così, come accade anche oggi, ci sono venuti addosso tanti mali, insieme con la maledizione che il Signore aveva minacciato per mezzo di Mosè, suo servo, quando fece uscire i nostri padri dall'Egitto per concederci una terra in cui scorrono latte e miele.
    Non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, secondo tutte le parole dei profeti che egli ci ha mandato, ma ciascuno di noi ha seguito le perverse inclinazioni del suo cuore, ha servito dèi stranieri e ha fatto ciò che è male agli occhi del Signore, nostro Dio.

    Parola di Dio.



    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 78 (79)
    R. Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.
    O Dio, nella tua eredità sono entrate le genti:
    hanno profanato il tuo santo tempio,
    hanno ridotto Gerusalemme in macerie.
    Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi
    in pasto agli uccelli del cielo,
    la carne dei tuoi fedeli agli animali selvatici. R.

    Hanno versato il loro sangue come acqua
    intorno a Gerusalemme
    e nessuno seppelliva.
    Siamo divenuti il disprezzo dei nostri vicini,
    lo scherno e la derisione di chi ci sta intorno.
    Fino a quando sarai adirato, Signore: per sempre?
    Arderà come fuoco la tua gelosia? R.

    Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
    presto ci venga incontro la tua misericordia,
    perché siamo così poveri!
    Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
    per la gloria del tuo nome;
    liberaci e perdona i nostri peccati
    a motivo del tuo nome. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Oggi non indurite il vostro cuore,
    ma ascoltate la voce del Signore. (Cf. Sal 94 (95), 8ab)

    Alleluia.

    Vangelo
    Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 10,13-16

    In quel tempo, Gesù disse:
    «Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
    E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
    Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».

    Parola del Signore.

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    1. PAROLE DEL SANTO PADRE
      La fede in Dio chiede di rinnovare ogni giorno la scelta del bene rispetto al male, la scelta della verità rispetto alla menzogna, la scelta dell’amore del prossimo rispetto all’egoismo. Chi si converte a questa scelta, dopo aver sperimentato il peccato, troverà i primi posti nel Regno dei cieli, dove c’è più gioia per un solo peccatore che si converte che per novantanove giusti (cfr Lc 15,7). Ma la conversione, cambiare il cuore, è un processo, un processo che ci purifica dalle incrostazioni morali. E a volte è un processo doloroso, perché non c’è la strada della santità senza qualche rinuncia e senza il combattimento spirituale. Ma questo, anche il più piccolo impegno concreto, non si può fare senza la grazia. La conversione è una grazia che dobbiamo chiedere sempre: “Signore dammi la grazia di migliorare. Dammi la grazia di essere un buon cristiano”. (ANGELUS, 27 settembre 2020)
      Penso a tanta crudeltà, a tanti innocenti che stanno pagando la pazzia, la pazzia di tutte le parti, perché la guerra è una pazzia e nessuno in guerra può dire: “No, io non sono pazzo”. La pazzia della guerra. Gli innocenti pagano la guerra, gli innocenti! Pensiamo a questa realtà e diciamoci l’un l’altro: la guerra è una pazzia. E coloro che guadagnano con la guerra e con il commercio delle armi sono dei delinquenti che ammazzano l’umanità. (Udienza generale, 24 agosto 2022)

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  2. Luca 10,10-13 FAUSTI
    L'esordio è :”La messe è mola”, cioè tutta l'umanità, perchè chi conosce il cuore del Padre è sollecito di tutti i fratelli.
    Tutta l'umanità è messe matura per accogliere la salvezza.
    Dove c'è rifiuto, c'è “Aimè per te!”. Denunciando il male, ne porta su di sé la ferita. .
    Così realizza l'offerta estrema della salvezza , che è fatta a tutti, senza condizioni, anche a chi rifiuta.
    E' ciò che fece il Signore in Croce, rifiutato da tutti.
    La perdizione di chi rifiuta si riversa su chi è rifiutato.
    Il dramma dell'Amore non amato, che non rinuncia mai ad offrirsi, è l'orizzonte stesso della salvezza negata a nessuno e donata a tutti.
    Si vede così la serietà del dono e la gratuità dell'Amore di Dio, che sa perdersi per ogni perduto.
    Queste Parole di Gesù suppongono ciò che S. Ignazio chiama “terzo grado di amore” : il desiderio di scegliere la povertà, la stoltezza e la follia della Croce, per somigliare al Signore che ci ama.
    Questa somiglianza è già Missione.
    E' quella lampada accesa che illumina, quello stare con Lui che si fa trasparenza davanti ai fratelli. Quell'essere associati alla Sua Croce che salva il mondo.
    Ogni discernimento apostolico deve tener conto di queste Parole di Gesù, ed è possibile solo a chi desidera somigliargli nella Sua stessa Missione in povertà. Questo desiderio è un amore che purifica da ogni paura. E il cuore puro vede Dio e discerne il Suo Volere, perché Lo ama.

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  3. -->L'invio è unico, unica la Missione. Il suo principio è l'Amore al Padre.
    Come Gesù è l'Apostolo del PADRE, così i settanta due sono apostoli Suoi, designati a continuare la Sua stessa Missione, alla pari dei Dodici, che già prima aveva chiamati.
    L'annuncio è la forma più alta di sequela, che associa alla Passione di Gesù : ci mette con il Figlio, esposti insieme con Lui, inviato a testimoniare l'Amore del Padre

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"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48