martedì 1 ottobre 2019

" MENTRE CAMMINAVANO PER STRADA..." Lc 9, 57-62








3 commenti:

  1. Signore, quanto hai fatto ricadere su di noi,
    l’hai fatto con retto giudizio, poiché noi abbiamo peccato,
    non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti.
    Ma ora, salvaci con i tuoi prodigi; da’ gloria al tuo nome, Signore,
    fa’ con noi secondo la tua clemenza,
    secondo la tua grande misericordia. (Dn 3,31.29.43.42)

    Colletta
    O Dio, che riveli la tua onnipotenza
    soprattutto con la misericordia e il perdono,
    continua a effondere su di noi la tua grazia,
    perché, affrettandoci verso i beni da te promessi,
    diventiamo partecipi della felicità eterna.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.


    Prima Lettura
    Come può un uomo aver ragione dinanzi a Dio?
    Dal libro di Giobbe
    Gb 9,1-12.14-16

    Giobbe rispose ai suoi amici e prese a dire:
    «In verità io so che è così:
    e come può un uomo aver ragione dinanzi a Dio?
    Se uno volesse disputare con lui,
    non sarebbe in grado di rispondere una volta su mille.
    Egli è saggio di mente, potente di forza:
    chi si è opposto a lui ed è rimasto salvo?
    Egli sposta le montagne ed esse non lo sanno,
    nella sua ira egli le sconvolge.
    Scuote la terra dal suo posto
    e le sue colonne tremano.
    Comanda al sole ed esso non sorge
    e mette sotto sigillo le stelle.
    Lui solo dispiega i cieli
    e cammina sulle onde del mare.
    Crea l’Orsa e l’Orione,
    le Plèiadi e le costellazioni del cielo australe.
    Fa cose tanto grandi che non si possono indagare,
    meraviglie che non si possono contare.
    Se mi passa vicino e non lo vedo,
    se ne va e di lui non mi accorgo.
    Se rapisce qualcosa, chi lo può impedire?
    Chi gli può dire: “Cosa fai?”.
    Tanto meno potrei rispondergli io,
    scegliendo le parole da dirgli;
    io, anche se avessi ragione, non potrei rispondergli,
    al mio giudice dovrei domandare pietà.
    Se lo chiamassi e mi rispondesse,
    non credo che darebbe ascolto alla mia voce».

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 87 (88)
    R. Giunga fino a te la mia preghiera, Signore.
    Tutto il giorno ti chiamo, Signore,
    verso di te protendo le mie mani.
    Compi forse prodigi per i morti?
    O si alzano le ombre a darti lode? R.

    Si narra forse la tua bontà nel sepolcro,
    la tua fedeltà nel regno della morte?
    Si conoscono forse nelle tenebre i tuoi prodigi,
    la tua giustizia nella terra dell’oblio? R.

    Ma io, Signore, a te grido aiuto
    e al mattino viene incontro a te la mia preghiera.
    Perché, Signore, mi respingi?
    Perché mi nascondi il tuo volto? R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Tutto ho lasciato perdere e considero spazzatura,
    per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui. (Cf. Fil 3,8-9)

    Alleluia.

    Vangelo
    Ti seguirò dovunque tu vada.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 9,57-62

    In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
    A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
    Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

    Parola del Signore.
    PAROLE DEL SANTO PADRE
    La Chiesa, per seguire Gesù, è itinerante, agisce subito, in fretta, e decisa. Il valore di queste condizioni poste da Gesù – itineranza, prontezza e decisione – non sta in una serie di “no” detti a cose buone e importanti della vita. L’accento, piuttosto, va posto sull’obiettivo principale: diventare discepolo di Cristo! Una scelta libera e consapevole, fatta per amore, per ricambiare la grazia inestimabile di Dio, e non fatta come un modo per promuovere sé stessi. (Angelus, 30 giugno 2019)

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  2. FAUSTI – Gesù all'inizio, non essendoci per Lui altro posto, fu adagiato sul legno di una mangiatoia di bestie.
    Al termine finirà in pasto ai peccatori sul legno della croce, dove reclinerà il capo.
    Gesù vive in povertà assoluta, non solo come pellegrino in cammino, ma per realizzare la Sua consegna al Padre e agli uomini.
    Tutto ciò che ha lo consegna, anche se stesso, perché è dono, trasparenza dell'Amore del Padre.
    Per questo è piccolo, bisognoso di accoglienza, senza tana e senza nido.
    Erode, la volpe (13,32) ha il suo palazzo scavato nel monte...l'uomo religioso invece pone la propria sicurezza in Dio, fa dipendere da Lui la sua sussistenza e sospende il suo nido nel cielo come le rondini.
    Ma al credente non basta avere il proprio tesoro presso Dio. Egli ha Dio come Tesoro.
    La povertà va amata come madre, perché ci fa confidare in Lui solo : ci genera Suoi figli, facendoci riconoscere che Lui è Padre. A Lui spetta la proposta, a noi la risposta.
    Siamo noi a seguire Lui, non Lui a seguire noi.
    Per questo la vera dimora dell'apostolo è la peregrinazione,
    che fa del mondo intero la sua casa.
    Davanti a Lui siamo chiamati a discernere la differenza tra il Suo e il nostro spirito.
    Egli si battezza e si immerge nella povertà, nell'umiliazione e nell'umiltà ; noi facciamo tutto per emergere mediante l'avere, il potere e l'apparire.
    Il Volto di Gesù verso Gerusalemme ci fa vedere che la nostra intelligenza è disturbata.
    Ignorando la Parola del Figlio dell'uomo ,manchiamo di discernimento e militiamo sotto la bandiera del nemico , ovviamente..a fin di bene!
    Anche la nostra volontà ha i desideri e le priorità che si oppongono alla sequela di Gesù.
    Per questo in Mt 6,33 si dice : “Cercate prima il Regno di Dio”. Diversamente c'è sempre qualcos'altro prima del Signore e il Signore non è più il Signore. Egli può essere trascurato, ma non può essere secondo a nessuno.
    E' necessaria una decisione che rompa con l'immagine della madre (il mondo dei bisogni e delle sicurezze materiali), con quella del padre ( il mondo degli affetti, dei doveri e dei rapporti) e con i condizionamenti dell'io (sicurezza del solco e della propria identità da conservare) : sono la povertà, la castità e l'obbedienza necessarie alla sequela, il superamento della tentazione dell'avere, del potere, dell'apparire.
    La radice comune di tutte le tentazioni è l'attaccamento al proprio io.
    Chi supera questa tentazione, ha superato le prime due.
    Per questo Gesù dice : “Se qualcuno vuol venire dietro a Me, rinneghi se stesso”(9,23).
    Chi, nonostante ogni tendenza e resistenza contraria, si mette in questa posizione, è “ben messo” per il Regno.
    Più che le tre esigenze che il Maestro ha verso chi vuol seguirlo, sono i tre doni che Gesù fa al discepolo, la libertà dalle cose, dalle persone e dall'io, per amare Lui con tutto il cuore.
    Come ogni dono, è solo per chi lo desidera.
    Per questo giova chiederli con insistenza al Signore, nonostante le resistenze contrarie.

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  3. Da D. ANDREA FONTANA “NE' TANE NE' NIDI” Progetti Biblici di Vita
    A coloro che chiedono di seguirlo, Gesù dice “le volpi hanno e loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo”. Per essere discepoli di Gesù non possiamo crearci né tane per nasconderci e sottrarci alla Parola che convoca e invia, né nidi nei quali rifugiarci con la scusa di gustare ciò che già possediamo. In tutte le vocazioni bibliche c'è questa legge di lasciare la casa sicura, il patrimonio accumulato, le abitudini consolidate, i comportamenti che tutti approvano per andare verso la novità di Dio, per aprirsi al futuro che Egli mostrerà : Noè, Abramo, Mosè, Geremia, Giona, Maria - il grembo terrestre di Dio – i Dodici... son tutte persone strappate all'ordinario della vita per realizzare in sé l'imprevedibile disegno di Dio.
    ...L'atto della creazione è un dono gratuito, una vocazione divina, un inizio per diventare uomini : ma è dentro di noi la creazione, in quell'immagine nascosta che rende l'uomo con la donna simili a Dio... suoi parenti... qualche DNA di cui non siamo responsabili noi, ma unicamente il Padre che, per un atto d'Amore, ci ha chiamati. Cioè come se Dio,pienezza d'Amore, tracimasse in continuazione al di fuori di Sé per dar vita a tanti, minuscoli pulviscoli d'amore, sparpagliati nell'universo...Ma il compito è ancora tutto davanti a noi, davanti a una umanità in cammino, lontano ancora dagli standards creativi di Dio...
    .Ci vorrà forse tutta la vita per imparare a diventare uomini e donne, e nello stesso tempo a scoprire l'immagine di Dio dentro di noi, dentro ogni carne umana, a qualunque razza appartenga, a qualunque religione aderisca... Immagini dell'Amore stesso che è Dio, di cui siamo frammento e tracimazione.....
    Che cerca finchè trova e adora Dio, amante della vita.
    E imparerà a ricostruire in sé e negli altri l'immagine perduta, riconoscendo in ciò che cercava
    il Cristo Signore. La vita finirà in un atto di adorazione, quando sarà il momento, anche se noi non sappiamo quando....quando la Missione finirà e “ogni ginocchio si piegherà ed ogni lingua proclamerà “ che Gesù Cristo è il Signore.
    Il principio coinciderà con il fine : vocazione adempiuta, missione portata a termine, immagine perfetta di Cristo rigenerata!

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"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48