venerdì 22 novembre 2019

"UN UOMO PIANTO' UNA VIGNA..."Lc 20, 9-19


2 commenti:

  1. Luca 20, 9-19 "Poi cominciò a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna, l'affidò a dei coltivatori e se ne andò lontano per molto tempo. 10.A suo tempo, mandò un servo da quei coltivatori perché gli dessero una parte del raccolto della vigna. Ma i coltivatori lo percossero e lo rimandarono a mani vuote. 11.Mandò un altro servo, ma essi percossero anche questo, lo insultarono e lo rimandarono a mani vuote. 12.Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono. 13.Disse allora il padrone della vigna: Che devo fare? Manderò il mio unico figlio; forse di lui avranno rispetto. 14.Quando lo videro, i coltivatori discutevano fra loro dicendo: Costui è l'erede. Uccidiamolo e così l'eredità sarà nostra. 15.E lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Che cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna? 16.Verrà e manderà a morte quei coltivatori, e affiderà ad altri la vigna». Ma essi, udito ciò, esclamarono: «Non sia mai!». 17.Allora egli si volse verso di loro e disse: «Che cos'è dunque ciò che è scritto: è diventata testata d'angolo? 18.Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e a chi cadrà addosso, lo stritolerà». 19.Gli scribi e i sommi sacerdoti cercarono allora di mettergli addosso le mani, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito che quella parabola l'aveva detta per loro."

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  2. FAUSTI – Il rapporto tra Dio e l'uomo ci viene presentato come un dramma senza via d'uscita : da una parte la libertà di chi non può non amare ed è fedele , dall'altra la schiavitù d chi non sa amare ed è infedele. Sembrano due binari paralleli, senza possibilità d'incontro.
    Un amore veramente infelice!
    Qui vediamo il punto d'arrivo sia della crescente bontà del Signore, sia della crescente cattiveria nostra nei Suoi confronti.
    L'autorità della Parola di Gesù è quella della pietra scartata . È il potere di Uno che ama senza limiti, anche chi gli resiste con ostinazione estrema.
    La Parola della Croce è il punto “cruciale” della nostra relazione con Dio, dove il culmine della nostra malvagità si trova con l'abisso della Sua bontà.
    Nella morte del Figlio dell'uomo l'infedeltà dell'uomo e la fedeltà di Dio stanno finalmente faccia a faccia.
    E Dio vince perdendo.
    Il Suo fallimento realizza la Sua Verità nella nostra storia , un amore più forte di ogni rifiuto e della morte stessa.
    La Resurrezione lo rende noto e lo garantisce agli occhi di tutti.
    La pietra scartata è fatta testata d'angolo , il sommo male è riempito dal sommo bene: Dio dà la Vita del Figlio a chi gli toglie la Vita!
    Questa è l'eredità che ci aveva riservato fin dall'eternità.
    L'uguaglianza con Lui, che il serpente ci suggerì di rapire,è il dono che fin dal principio voleva farci.
    La parabola , con tratti allegorici, rappresenta il mistero, quasi il travaglio, di un Dio che cerca e trova il modo più bello di salvare l'uomo dal male, senza violentarne la libertà. Il Suo Amore di fronte al rifiuto non si ritrae , anzi, si espone in un'offerta incondizionata,
    Così si fa conoscere per quel che è : Amore senza limiti.
    Mentre l'uomo dice : “Uccidiamo il Figlio e diventeremo eredi”, il Figlio dice : “Mi lascio prendere , e vi do in eredità la Mia Vita”.
    Se il peccato è rapire ciò che è donato, la salvezza è donare ciò che è rubato.
    Se noi usiamo l bene per fare il male , Dio usa il nostro male per fare il bene.
    Per questo fa del massimo male che si possa compiere – l'uccisione del Figlio!- il massimo bene : la salvezza di tutti i fratelli.
    In Luca il rifiuto di Gesù non è compiuto dal popolo d'Israele, ma dai capi. Ciò significa che tutte le persone possono essere salvate. Basta che si dissocino dal male.
    Il Nuovo popolo è guidato da Colui che sta in mezzo a noi come Colui che serve. (22,27). Certa è questa Parola :anche se noi manchiamo di fede, Egli rimane fedele perchè non può rinnegare Se stesso, che è Fedeltà.
    Solo se rinneghiamo che Lui è fedele, siamo rinnegati.
    Però non perché Lui ci rinneghi- il Suo Amore e la Sua fedeltà durano in eterno – (Sl 117), ma perchè noi rinneghiamo la Sua essenza (2Tim 2,11-13).
    La salvezza è aprirsi alla Sua fedeltà nella propria infedeltà.




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"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48