venerdì 15 novembre 2019

"DIO NON FARA' FORSE GIUSTIZIA AI SUOI ELETTI...?" Lc 18,1-8



 

3 commenti:

  1. Antifona
    Giunga fino a te la mia preghiera,
    tendi l’orecchio alla mia supplica, Signore. (Sal 87,3)


    Colletta
    Dio onnipotente e misericordioso,
    allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te,
    perché, nella serenità del corpo e dello spirito,
    possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Il Mar Rosso divenne una strada senza ostacoli e saltellarono come agnelli esultanti.
    Dal libro della Sapienza
    Sap 18,14-16;19,6-9

    Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose,
    e la notte era a metà del suo rapido corso,
    la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale,
    guerriero implacabile, si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio,
    portando, come spada affilata, il tuo decreto irrevocabile
    e, fermatasi, riempì tutto di morte;
    toccava il cielo e aveva i piedi sulla terra.
    Tutto il creato fu modellato di nuovo
    nella propria natura come prima,
    obbedendo ai tuoi comandi,
    perché i tuoi figli fossero preservati sani e salvi.
    Si vide la nube coprire d’ombra l’accampamento,
    terra asciutta emergere dove prima c’era acqua:
    il Mar Rosso divenne una strada senza ostacoli
    e flutti violenti una pianura piena d’erba;
    coloro che la tua mano proteggeva
    passarono con tutto il popolo,
    contemplando meravigliosi prodigi.
    Furono condotti al pascolo come cavalli
    e saltellarono come agnelli esultanti,
    celebrando te, Signore, che li avevi liberati.

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 104 (105)
    R. Ricordate le meraviglie che il Signore ha compiuto.
    A lui cantate, a lui inneggiate,
    meditate tutte le sue meraviglie.
    Gloriatevi del suo santo nome:
    gioisca il cuore di chi cerca il Signore. R.

    Colpì ogni primogenito nella loro terra,
    la primizia di ogni loro vigore.
    Allora li fece uscire con argento e oro;
    nelle tribù nessuno vacillava. R.

    Così si è ricordato della sua parola santa,
    data ad Abramo suo servo.
    Ha fatto uscire il suo popolo con esultanza,
    i suoi eletti con canti di gioia. R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo,
    per entrare in possesso della gloria
    del Signore nostro Gesù Cristo. (Cf. 2Ts 2,14)

    Alleluia.

    Vangelo
    Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 18,1-8

    In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
    «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
    Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
    E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

    Parola del Signore.

    RispondiElimina
  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Tutti proviamo momenti di stanchezza e di scoraggiamento, soprattutto quando la nostra preghiera sembra inefficace. Ma Gesù ci assicura: a differenza del giudice disonesto, Dio esaudisce prontamente i suoi figli, anche se ciò non significa che lo faccia nei tempi e nei modi che noi vorremmo. La preghiera non è una bacchetta magica! Essa aiuta a conservare la fede in Dio ad affidarci a Lui anche quando non ne comprendiamo la volontà. […]

    La parabola termina con una domanda: «Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?» (v. 8). E con questa domanda siamo tutti messi in guardia: non dobbiamo desistere dalla preghiera anche se non è corrisposta. E’ la preghiera che conserva la fede, senza di essa la fede vacilla! Chiediamo al Signore una fede che si fa preghiera incessante, perseverante, come quella della vedova della parabola, una fede che si nutre del desiderio della sua venuta. E nella preghiera sperimentiamo la compassione di Dio, che come un Padre viene incontro ai suoi figli pieno di amore misericordioso. (Udienza generale, 25 maggio 2016)

    RispondiElimina
  3. FAUSTI – Si deve pregare sempre, perché ogni momento è quello della Sua venuta. La salvezza avviene in questo nostro tempo profano, in cui si mangia, si beve, ecc. per questo Paolo dice .”sia che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio” La decisione finale è anticipata nella storia. Il destino definitivo è costruito ora. Non c'è altro tempo che il presente.
    Il passato non è più, il futuro non è ancora.
    Si può pregare sempre, perché la preghiera non si sovrappone a nessun' altra azione.
    Le illumina tutte e le indirizza al loro fine. Il cuore può e deve essere sempre intento in Dio e presente a Lui, perché è fatto per Lui.
    L' azione che non nasce dalla preghiera è come una freccia scoccata a caso da un arco allentato . Senza fine e senza forza, non può raggiungere il suo bersaglio.
    La preghiera è importante perché è desiderio di Dio. E il desiderio di Lui è il più grande dono che ci sia stato fatto.
    Nessuna azione può produrre o raggiungere Colui che invece non può sottrarsi al desiderio.
    Dio, essendo Amore, altro non desidera che essere desiderato.
    Ma il vuoto si riempie subito dei fantasmi e delle paure del cuore, che fanno spesso un muro tra noi e Dio.
    Il nostro peccato, assenza e lontananza da Lui, si evidenzia nella preghiera più che altrove.
    Mentre normalmente si lotta con mosche e zanzare, quando si prega si lotta con leoni e draghi, anzi, con Dio stesso, sul quale proiettiamo la nostra cattiveria.
    Per questo la preghiera è una lotta.
    Essa tiene viva nella notte l'attesa della luce . È il desiderio del ritorno del Signore, necessario al credente come l'acqua al pesce.
    Ma Lui sembra insensibile anche all'insistenza più importuna ; pare che ceda solo a fatica e per non essere disturbato oltre , come il giudice ingiusto.
    In realtà il Signore si comporta da sordo , solo perché vuole che noi gridiamo a Lui , desidera udire la nostra voce :”Fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave!”, dice lo Sposo a colei che si sente vedova.(Ct 2,14).
    La vedova non ha donativi.
    E' povera, come il desiderio.
    Può contare solo sull'insistenza e l'intensità, che la scavano ancora più a fondo. Ma proprio così diventa capace di accogliere il desiderato.
    Se la Sua venuta è certa, bisogna nel frattempo “importunarlo”.
    In questo consiste la fede : una richiesta insistente del Suo ritorno, che tiene desto il nostro desiderio di Lui e ci preserva dal cadere nella tentazione radicale di non attenderlo più.
    La salvezza non viene perché non è invocata.
    Il Salvatore tarda a venire solo perché non è desiderato.
    Pazienta con noi e rinvia il Suo ritorno, solo perché noi siamo indifferenti a Lui.Vuole che alziamo gli occhi da ciò che la Sua mano ci porge al Suo sguardo che vuole incontrarci.
    Per questo bisogna pregare senza stancarsi.
    La preghiera deve essere continua.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48