domenica 3 novembre 2019

"QUANDO OFFRI UN PRANZO O UNA CENA..." Lc 14, 12-14




3 commenti:

  1. LETTURA DEL GIORNO
    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
    Rm 11,29-36

    Fratelli, i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia a motivo della loro disobbedienza, così anch'essi ora sono diventati disobbedienti a motivo della misericordia da voi ricevuta, perché anch'essi ottengano misericordia. Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti!
    O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! Infatti, chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere? O chi gli ha dato qualcosa per primo tanto da riceverne il contraccambio?
    Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.

    SALMO 68
    30 Io sono infelice e sofferente;
    la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.
    31 Loderò il nome di Dio con il canto,
    lo esalterò con azioni di grazie,
    32 che il Signore gradirà più dei tori,
    più dei giovenchi con corna e unghie.
    33 Vedano gli umili e si rallegrino;
    si ravvivi il cuore di chi cerca Dio,
    34 poiché il Signore ascolta i poveri
    e non disprezza i suoi che sono prigionieri.
    35 A lui acclamino i cieli e la terra,
    i mari e quanto in essi si muove.
    36 Perché Dio salverà Sion,
    ricostruirà le città di Giuda:
    vi abiteranno e ne avranno il possesso.
    37 La stirpe dei suoi servi ne sarà erede,
    e chi ama il suo nome vi porrà dimora.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 14,12-14

    In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l'aveva invitato:
    «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch'essi e tu abbia il contraccambio.
    Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Gesù indica l’atteggiamento di disinteresse che deve caratterizzare l’ospitalità, e dice così: «Quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi e ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti» (vv. 13-14). Si tratta di scegliere la gratuità invece del calcolo opportunistico che cerca di ottenere una ricompensa, che cerca l’interesse e che cerca di arricchirsi di più. Infatti i poveri, i semplici, quelli che non contano, non potranno mai ricambiare un invito a mensa. Così Gesù dimostra la sua preferenza per i poveri e gli esclusi, che sono i privilegiati del Regno di Dio, e lancia il messaggio fondamentale del Vangelo che è servire il prossimo per amore di Dio. Oggi, Gesù si fa voce di chi non ha voce e rivolge a ciascuno di noi un accorato appello ad aprire il cuore e fare nostre le sofferenze e le ansie dei poveri, degli affamati, degli emarginati, dei profughi, degli sconfitti dalla vita, di quanti sono scartati dalla società e dalla prepotenza dei più forti. […] Così il servizio ai fratelli diventa testimonianza d’amore, che rende credibile e visibile l’amore di Cristo. (Angelus, 28 agosto 2016)

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    Risposte

    1. Alleluia, alleluia.

      Se rimanete nella mia parola,
      siete davvero miei discepoli, dice il Signore,
      e conoscerete la verità. (Gv 8,31b-32)

      Alleluia.

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  2. FAUSTI – Il discorso precedente era rivolto agli invitati, questo a chi invita al banchetto.A quelli Gesù dice di scegliere l'ultimo posto, a questi di scegliere gli ultimi.
    Dio fa lo stesso.Il nostro rapporto con i fratelli, deve rispecchiare quello di Gesù, che ci chiama a comportarci con gli altri come Lui si è comportato con noi.
    Si riprende così il tema dominante di Luca :la Grazia e la Misericordia che ci trasformano nel Volto del Figlio, uguale al Padre.
    Questa istruzione sulla gratuità del banchetto tocca il centro della vita cristiana, che trova nel dono dell'Eucaristia il suo alimento.
    Chi la osserva è veramente beato, gli è già “ampiamente aperto l'ingresso nel Regno” (“2 Pt 1,11), è passato per la porta stretta e appartiene al mondo dei risorti, insieme al Figlio.
    La chiamata degli esclusi è insieme la salvezza messianica e l'anticipo della realtà definitiva . È la nostra deiformità, il nostro vero essere come Dio, in questo mondo.
    Dio ha scelto i poveri e si è identificato con loro.
    Da qui nasce per noi un diverso modo di valutare e di agire.
    Il povero è il “luogo teologico” per eccellenza.
    In lui incontro il mio Salvatore che si è fatto ultimo di tutti.
    La sua presenza mi rivela sempre inadempiente e mi richiama al rispetto e alla stima verso di lui.
    Lui è il valore che ispira i miei pensieri, non il disvalore cui cerco di rimediare con le mie azioni.
    E' la presenza del Crocifisso.
    Per questo S. Francesco baciò il lebbroso. E' un vero gesto di ad-orazione (portare alla bocca).
    Più che ciò che faccio per lui – spesso solo umiliarlo con un po' di soldi – è importante ciò che lui fa per me : mi giudica e mi salva (Mt 25,31-46).

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"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48