LUCA 23 33 Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. 34 Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno». Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte. 35 Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto». 36 Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: 37 «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». 38 C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei. 39 Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». 40 Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? 41 Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». 42 E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». 43 Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
( da Gesuiti )Leggere i racconti della passione è la preghiera più alta perché è pura contemplazione; al di là di quello che noi sentiamo o non sentiamo, ci si manifesta ciò che Dio è. È sempre Dio. Dio dà spettacolo, si rivela faccia a faccia. È pura contemplazione sostare davanti questo testo. La croce è la distanza infinita che Dio ha posto tra se stesso e tutte le falsificazioni di Dio, tutti gli idoli. E si mostra per quello che è. La passione in tutti i Vangeli è la rivelazione della gloria e della bellezza di Dio che è tutto e solo Amore, e che è la salvezza di ogni uomo. L’uomo realizzato è quello che è capace di amare, di servire e finalmente libero dall’egoismo; Quindi prendono in giro, ma se lo capissero, capirebbero che invece sono loro che tragicamente prendono in giro l’uomo e la storia. Ecco sono tre scene: la prima ci presenta la crocifissione come intronizzazione di Gesù con la sua corte; la seconda ci presenta il giudizio che segue all’intronizzazione, la condanna dei nemici che è il perdono dei nemici; e la terza ci presenta l’esecuzione del giudizio, cioè i nemici, invece di essere sterminati, hanno in eredità le vesti, cioè il corpo. Giungono sul luogo: ...del Cranio - è un’altura fuori Gerusalemme, sulla porta, fuori dalla porta, dove si facevano le esecuzioni capitali... il luogo della morte. Adamo voleva salire sull’albero della vita per diventare come Dio e Dio sale sull’albero della morte, che Adamo si è procurato, per dare la vita. E nella tradizione antica c’è sempre un teschio ai piedi che, secondo la tradizione, è il teschio di Adamo, cioè dell’uomo, di ogni uomo, sul quale scende il sangue, cioè la vita di Dio. E lì nasce l’albero della vita per tutta l’umanità. E la croce è il suo trono regale. Lui e i malfattori con Lui, uno a destra, l’altro sinistra, nei posti che volevano Giacomo e Giovanni. Sono con Lui, perché anche i malfattori, in punto di morte, sono tutti innocenti, non possono più nuocere. E Lui è in mezzo a loro, cioè è la sua solidarietà con questi due che rappresentano l’umanità intera che si divide in due categorie: quelli che sono malfattori e quelli che pensano di non esserlo - sono i peggiori. Lui è al centro, sono suoi fratelli; non si vergogna di chiamarli suoi fratelli. E il Padre l’ha mandato, perché? Per salvare tutti gli uomini perduti. E in punto di morte, tutti i perduti si ritrovano. Non possono più nuocere e Lui è lì con loro: questa sua solidarietà assoluta con l’uomo, chiunque egli sia, nel punto peggiore che è la morte, l’abbandono della vita, l’abbandono di Dio e l’abbandono di tutti. E la morte poi dell’empio e del crocifisso è l’empietà somma, quindi anche lo spregio, l’abominio. Lui è lì. E lì veramente è Re universale e tutti incontrano Dio che è Amore assoluto. E dopo da lì, dà il suo giudizio: Padre perdona! Gesù aveva detto: Non giudicate, perdonate, date. Diventate misericordiosi come il Padre -... che ama sempre. E più il figlio è disgraziato, più ne ha bisogno, più lo ama. Gesù ha detto: Amate i vostri nemici per essere figli dell’Altissimo, perché Dio non ha nemici, ha solo figli. Ecco, qui Gesù è il Figlio uguale al Padre: perdona tutti, perdona i suoi crocifissori. E in questo perdono Lui rivela chi è Dio: è uno che sempre accoglie e perdona; e rivela che Lui è Dio: accoglie e perdona. E la salvezza cos’è? È diventare come Dio e Gesù è l’uomo che diventa Dio perché, invece di rispondere al male col male, risponde al male col bene. Mentre tutte le religioni condannano, legano e rilegano con le leggi e condannano all’inferno chi sbaglia, il cristianesimo è salvezza di ogni perduto. E questa è la Buona Notizia: che Dio non è quello che condanna nessuno; siamo noi a condannarci gli uni gli altri perché non sappiamo chi siamo e perché facciamo il male.
E Gesù è Dio, è l’eletto di Dio e rivela chi è Dio perché dà se stesso. Senza condizioni. E smaschera così ogni forma di religiosità diabolica. Difatti prima della croce solo i demoni chiamavano Gesù “Dio”; e Gesù li minacciava: Taci! Anche Pietro l’ha detto, ma Gesù gli ha detto Dietro di me, satana. Non pensi come Dio ma secondo gli uomini. Solo qui comprendiamo chi è Dio: è uno che non giudica, non condanna, che ama, dona, perdona e dà la vita. La seconda tentazione che ha avuto Gesù nel deserto, è quella del potere. Tutti i regni della terra sono miei - dice satana -, se prostrato mi adorerai, sono tutti tuoi. E sulla croce c’è il titolo: Gesù, re dei giudei. Il re è l’uomo realizzato, a immagine di Dio, l’uomo ideale, l’ideale di ogni uomo, tutti vorremmo essere come lui. E chi è il re? È uno che salva se stesso; se no che re è se si perde? Quest’obiezione è fatta dai soldati che lo schernivano, cioè lo prendevano un giro Gesù è re dei giudei, è perfetta immagine di Dio perché il suo potere non è quello di salvare se stesso, ammazzando gli altri, ma è quello di essere talmente libero da dare la vita per tutti e servire tutti. Il potere del cristiano non è quello di occupare i posti di potere e sfruttare e gestire noi, poi, con le crociate o coi nostri partiti il potere, in modo da imporre il cristianesimo. Il nostro modo di dominare non esiste; è quello di servire l’uomo nella sua libertà, rispettandolo, senza violenza, senza fare ingiustizie; sostituendo al dominio e al potere il servizio l’attenzione all’ultimo che è il principio e che è il nostro Signore; è il Figlio dell’uomo l’ultimo. Per questo Gesù è veramente re, presenta l’uomo migliore. La storia del bene va avanti perché c’è questa gente che pure esiste ed è la stragrande maggioranza del mondo, e tutti i poveri del mondo sono re perché almeno non possono dominare, sono costretti a servire, se non altro. E però possono avere il valore della solidarietà, dell’umiltà. Ed è l’unica forza capace di vincere il male che noi facciamo Quindi qui si apre tutta la nostra responsabilità, capacità di rispondere in modo nuovo a questa nuova immagine di Dio, a questa nuova immagine di uomo che ci è data. L’uomo realizzato è quello che è capace di amare, di servire e finalmente libero dall’egoismo; Il primo malfattore ritiene di essere giusto. S’era ribellato al potere con le stesse armi del potere, poi ha perso, La vera origine di tutti i nostri mali è la paura della morte, il tabù della morte, il non aver capito cos’è Il secondo malfattore è tipico di Luca perché vuol spiegare come mai Gesù è morto per me. Lui non l’ha ucciso, però si trova sulla croce e dice: Ma perché Cristo è in croce? È andato a finire in croce per stare qui con me, con me che sono malfattore e Lui ha fatto nulla di male, poteva anche sfuggire a queste cose. E perché è qui? È qui per essere qui con me. Quindi l’identificazione iniziale col primo malfattore che lo bestemmia, che poi diventa il secondo che capisce come mai è qui, è la grande rivelazione: è qui per essere con me, in qualunque situazione mi trovi. E qui sarebbe già forse il vertice di Luca.
LUCA 23
RispondiElimina33 Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra.
34 Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno».
Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte.
35 Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto».
36 Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: 37 «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». 38 C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.
39 Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!».
40 Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena?
41 Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male».
42 E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».
43 Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
( da Gesuiti )Leggere i racconti della passione è la preghiera più alta perché è pura contemplazione; al di là di quello che noi sentiamo o non sentiamo, ci si manifesta ciò che Dio è. È sempre Dio.
RispondiEliminaDio dà spettacolo, si rivela faccia a faccia. È pura contemplazione sostare davanti questo testo.
La croce è la distanza infinita che Dio ha posto tra se stesso e tutte le falsificazioni di Dio, tutti gli idoli. E si mostra per quello che è.
La passione in tutti i Vangeli è la rivelazione della gloria e della bellezza di Dio che è tutto e solo Amore, e che è la salvezza di ogni uomo.
L’uomo realizzato è quello che è capace di amare, di servire e finalmente libero dall’egoismo; Quindi prendono in giro, ma se lo capissero, capirebbero che invece sono loro che tragicamente prendono in giro l’uomo e la storia.
Ecco sono tre scene: la prima ci presenta la crocifissione come intronizzazione di Gesù con la sua corte;
la seconda ci presenta il giudizio che segue all’intronizzazione, la condanna dei nemici che è il perdono dei nemici;
e la terza ci presenta l’esecuzione del giudizio, cioè i nemici, invece di essere sterminati, hanno in eredità le vesti, cioè il corpo.
Giungono sul luogo: ...del Cranio - è un’altura fuori Gerusalemme, sulla porta, fuori dalla porta, dove si facevano le esecuzioni capitali... il luogo della morte.
Adamo voleva salire sull’albero della vita per diventare come Dio e Dio sale sull’albero della morte, che Adamo si è procurato, per dare la vita. E nella tradizione antica c’è sempre un teschio ai piedi che, secondo la tradizione, è il teschio di Adamo, cioè dell’uomo, di ogni uomo, sul quale scende il sangue, cioè la vita di Dio. E lì nasce l’albero della vita per tutta l’umanità.
E la croce è il suo trono regale.
Lui e i malfattori con Lui, uno a destra, l’altro sinistra, nei posti che volevano Giacomo e Giovanni. Sono con Lui, perché anche i malfattori, in punto di morte, sono tutti innocenti, non possono più nuocere.
E Lui è in mezzo a loro, cioè è la sua solidarietà con questi due che rappresentano l’umanità intera che si divide in due categorie: quelli che sono malfattori e quelli che pensano di non esserlo - sono i peggiori.
Lui è al centro, sono suoi fratelli; non si vergogna di chiamarli suoi fratelli. E il Padre l’ha mandato, perché? Per salvare tutti gli uomini perduti. E in punto di morte, tutti i perduti si ritrovano. Non possono più nuocere e Lui è lì con loro: questa sua solidarietà assoluta con l’uomo, chiunque egli sia, nel punto peggiore che è la morte, l’abbandono della vita, l’abbandono di Dio e l’abbandono di tutti.
E la morte poi dell’empio e del crocifisso è l’empietà somma, quindi anche lo spregio, l’abominio. Lui è lì. E lì veramente è Re universale e tutti incontrano Dio che è Amore assoluto.
E dopo da lì, dà il suo giudizio: Padre perdona! Gesù aveva detto: Non giudicate, perdonate, date. Diventate misericordiosi come il Padre -... che ama sempre.
E più il figlio è disgraziato, più ne ha bisogno, più lo ama.
Gesù ha detto: Amate i vostri nemici per essere figli dell’Altissimo, perché Dio non ha nemici, ha solo figli. Ecco, qui Gesù è il Figlio uguale al Padre: perdona tutti, perdona i suoi crocifissori.
E in questo perdono Lui rivela chi è Dio: è uno che sempre accoglie e perdona; e rivela che Lui è Dio: accoglie e perdona.
E la salvezza cos’è? È diventare come Dio e Gesù è l’uomo che diventa Dio perché, invece di rispondere al male col male, risponde al male col bene.
Mentre tutte le religioni condannano, legano e rilegano con le leggi e condannano all’inferno chi sbaglia, il cristianesimo è salvezza di ogni perduto. E questa è la Buona Notizia: che Dio non è quello che condanna nessuno; siamo noi a condannarci gli uni gli altri perché non sappiamo chi siamo e perché facciamo il male.
E Gesù è Dio, è l’eletto di Dio e rivela chi è Dio perché dà se stesso.
RispondiEliminaSenza condizioni. E smaschera così ogni forma di religiosità diabolica.
Difatti prima della croce solo i demoni chiamavano Gesù “Dio”; e Gesù li minacciava: Taci! Anche Pietro l’ha detto, ma Gesù gli ha detto Dietro di me, satana. Non pensi come Dio ma secondo gli uomini. Solo qui comprendiamo chi è Dio: è uno che non giudica, non condanna, che ama, dona, perdona e dà la vita.
La seconda tentazione che ha avuto Gesù nel deserto, è quella del potere. Tutti i regni della terra sono miei - dice satana -, se prostrato mi adorerai, sono tutti tuoi.
E sulla croce c’è il titolo: Gesù, re dei giudei. Il re è l’uomo realizzato, a immagine di Dio, l’uomo ideale, l’ideale di ogni uomo, tutti vorremmo essere come lui.
E chi è il re? È uno che salva se stesso; se no che re è se si perde? Quest’obiezione è fatta dai soldati che lo schernivano, cioè lo prendevano un giro
Gesù è re dei giudei, è perfetta immagine di Dio perché il suo potere non è quello di salvare se stesso, ammazzando gli altri, ma è quello di essere talmente libero da dare la vita per tutti e servire tutti.
Il potere del cristiano non è quello di occupare i posti di potere e sfruttare e gestire noi, poi, con le crociate o coi nostri partiti il potere, in modo da imporre il cristianesimo. Il nostro modo di dominare non esiste; è quello di servire l’uomo nella sua libertà, rispettandolo, senza violenza, senza fare ingiustizie; sostituendo al dominio e al potere il servizio l’attenzione all’ultimo che è il principio e che è il nostro Signore; è il Figlio dell’uomo l’ultimo.
Per questo Gesù è veramente re, presenta l’uomo migliore. La storia del bene va avanti perché c’è questa gente che pure esiste ed è la stragrande maggioranza del mondo, e tutti i poveri del mondo sono re perché almeno non possono dominare, sono costretti a servire, se non altro. E però possono avere il valore della solidarietà, dell’umiltà.
Ed è l’unica forza capace di vincere il male che noi facciamo Quindi qui si apre tutta la nostra responsabilità, capacità di rispondere in modo nuovo a questa nuova immagine di Dio, a questa nuova immagine di uomo che ci è data.
L’uomo realizzato è quello che è capace di amare, di servire e finalmente libero dall’egoismo;
Il primo malfattore ritiene di essere giusto.
S’era ribellato al potere con le stesse armi del potere, poi ha perso,
La vera origine di tutti i nostri mali è la paura della morte, il tabù della morte, il non aver capito cos’è
Il secondo malfattore è tipico di Luca perché vuol spiegare come mai Gesù è morto per me.
Lui non l’ha ucciso, però si trova sulla croce e dice: Ma perché Cristo è in croce? È andato a finire in croce per stare qui con me, con me che sono malfattore e Lui ha fatto nulla di male, poteva anche sfuggire a queste cose. E perché è qui? È qui per essere qui con me.
Quindi l’identificazione iniziale col primo malfattore che lo bestemmia, che poi diventa il secondo che capisce come mai è qui, è la grande rivelazione: è qui per essere con me, in qualunque situazione mi trovi. E qui sarebbe già forse il vertice di Luca.