domenica 8 dicembre 2019

"PILATO GRIDO' VERSO DI LORO" Lc 23,13-25


 

3 commenti:

  1. LUCA 23,
    13 Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, 14 disse: «Mi avete portato quest'uomo come sobillatore del popolo; ecco, l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate; 15 e neanche Erode, infatti ce l'ha rimandato.
    Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte.
    16 Perciò, dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò». 17
    18 Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «A morte costui! Dacci libero Barabba!».
    19 Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio.
    20 Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. 21 Ma essi urlavano: «Crocifiggilo, crocifiggilo!».
    22 Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò».
    23 Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano.
    24 Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita.
    25 Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà.

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  2. GESUITI
    LUCA 23,13- 25

    E c’è tutto il capovolgimento radicale anche della nostra immagine di Dio, di potere, di dominio. Dio è quello che si mette nelle mani di tutti, che non possiede nessuno. Il suo potere non è quello né di punire, né di castigare com’è il potere dei potenti, che è quello di ammazzare gli altri, perché hanno il potere, appunto.
    Il potere di Dio invece è quello di dare la vita.
    E poi il massimo capovolgimento è che proprio noi che gli togliamo la vita, siamo salvati dal male che facciamo, quando ne prendiamo coscienza. E qui è il riscatto di tutta la storia. Non è che Dio voglia il male; Dio non lo vuole, noi lo facciamo, allora come fa Dio a rispondere al male?Finalmente vedremo poi, alla fine, Gesù che sulla croce ci fa vedere chi è Dio e chi è l’uomo a immagine e somiglianza di Dio.
    Il potere di Dio è la verità che smaschera la menzogna del potere e che vince il male, non con un male peggiore, perché se rispondo al male col male raddoppio il male, ma vince il male col bene.
    E il bene consiste innanzitutto nello smascherare il meccanismo di male che è semplice imbecillità, non è cattiveria. Produce il male del quale tutti siamo autori e vittime.
    . Quindi chi l’ha ucciso. Poi, perché è stato ucciso Gesù? Semplicemente perché è giusto, perché è Figlio di Dio, ma non è quel Dio che noi vogliamo.
    Noi vorremmo quel Dio potente che domina tutto e noi vorremmo essere come quello, ma quel dio si chiama satana.
    Lui è quel Dio che ama, serve e dà la vita, mica che toglie la vita. E poi il terzo tema: che cosa avviene da quest’uccisione di Gesù?
    La morte di Gesù sarà la salvezza di Barabba e Barabba, vedremo, rappresenta tutti noi che siamo salvati dalla morte di Gesù, anche se non sappiamo chi è Gesù, perché Barabba non sapeva chi fosse Gesù.
    Ecco, Gesù è uno che sovverte, che capovolge i nostri criteri, i nostri criteri di Dio, i nostri criteri di potere, di dominio, di relazione. E capovolgendo le cose storte, capita che si raddrizzano; quindi non è che ha il gusto di capovolgere, ha il gusto di raddrizzare. E Pilato - ed è importante questo - dice: “L’ho giudicato, non ho trovato nessuna colpa”.
    La violenza, il potere, la morte domina, ma contiene le violenze minori, cosa che ha sempre funzionato. Finora sostanzialmente è ancora così, tranne che nell’utopia cristiana che si vorrebbe che la politica fosse diversa, e spero che possa diventare, che sia a servizio della gente per la vita, per l’amore, per le relazioni, l’attenzione agli ultimi, i deboli e non, invece, agli interessi di pochi.
    Per questo è importante che i cristiani facciano politica, ma non che facciano partito per prendere il potere; che abbiano coscienza di cosa vuol dire la vera azione, questo capovolgimento, che quel sistema che abbiamo dei potenti è una brutta burla di cui tutti pagano al mondo .

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  3. --> Pensate il fascismo, il nazismo, Franco, Salazar, Stalin, Hitler, Lenin, Mao e tutti gli altri, con le idee più giuste, meno giuste, non importa. L’importante è il potere, il potere di morte.
    Due guerre mondiali e tutte le guerre locali che non sono ancora finite, e tutte le ingiustizie e le miserie del mondo, che non c’erano prima …

    Perché è punito? “Dunque, essendo giusto, non avendo fatto nulla di male, lo punirò”.
    A noi sembra scandalosa la cosa, ma questo è lo scandalo della storia.
    Chi paga il male? Chi non lo ha fatto. Avete mai visto uno che fa il male che lo paga?
    Sì, forse se va in disgrazia e perde tutto, allora lo paga, allora anche lui se lo condona dopo.
    Il male sempre lo paga chi non lo fa, chi lo subisce. Se io faccio un’ingiustizia, se io affamo, chi paga? L’affamato, mica io. Io ci guadagno. Io sto meglio.
    Quindi questo dunque che sembra un assurdo, in realtà è il motore della storia.
    È giusto, ha fatto nulla di male, dunque deve pagare. Devo pagare io che sono potente?
    È l’innocente che paga, da sempre.
    Pur non avendo commesso violenza, pur non dicendo menzogna è sepolto con i potenti. Come mai? Perché i potenti usano violenza e menzogna e lui che non ha fatto nulla di questo gli tocca anche stare da morto con loro. Infatti avrà la tomba di un ricco, Giuseppe d’Arimatea.
    Quindi questo Barabba, in fondo, è la raffigurazione dell’uomo, di ogni uomo che non si sente figlio di Dio, non si sente fratello di nessuno e instaura quel meccanismo dal quale esce l’imperatore, dal quale escono i ribelli all’imperatore, dal quale esce anche il popolo che si identifica con lui, perché tutti vorremmo essere come l’imperatore.
    E Togli costui. Perché?
    Perché è innocente, perché fa un altro gioco.
    . Perché mette in crisi tutto il sistema, l’innocente.
    È la storia del capro espiatorio

    Il potere dipende dalla folla, cioè da tutti noi che abbiamo la stessa mentalità del potere. Difatti Pilato obbedisce alla folla; è il consenso della folla che lo uccide. E il potente deve obbedire, perché se sgarra e non ha il consenso è finito. Quindi è il primo schiavo del male che fa. E anche quando vuol fare il bene non ci riesce; può far solo il male, anche quando è convinto che non bisogna farlo
    Ed è libero Barabba, il cui nome dice che è figlio di nessuno; e diventa figlio del Padre, cioè libero. E rappresenta tutti noi. Comincia con lui la salvezza per il quale dà la vita e con tutti quelli che si identificano in Barabba. Poi sulla croce troveremo probabilmente suoi due compagni che faranno da compagni a Gesù. Hanno liberato il capo, ma gli altri li hanno messi a morte, perché giorno di festa bisognava fare qualche spettacolo importante e il vero spettacolo era mettere in croce qualcuno che si ribella al potere, perché così sa che non si fa così. E questa è la grazia pasquale: che uno è salvo e non sa neanche perché.
    Dice: “A me è andata bene, è morto quella faccia lì che proprio non valeva niente”
    -avrà pensato Barabba - “io sì che sono un uomo. È morto lui e io sono libero”.
    Poi avrà capito e in questo Barabba ci siamo tutti noi quando capiremo che Lui ha dato la vita per noi che abbiamo dentro questo male che qualcuno sempre porta su di sé:
    il Cristo e tutti i poveri cristi di turno.

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