domenica 1 dicembre 2019

"CERCAVANO I SOMMI SACERDOTI E GLI SCRIBI COME SOPPRIMERLO..." Lc 21,37 - 22,1-6


 

2 commenti:

  1. 21,37-38 -37
    Durante il giorno insegnava nel tempio, la notte usciva e pernottava all'aperto sul monte detto degli Ulivi. 38 E tutto il popolo veniva a lui di buon mattino nel tempio per ascoltarlo.
    22,1-6
    Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua, 2 e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano come toglierlo di mezzo, poiché temevano il popolo. 3 Allora satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era nel numero dei Dodici. 4 Ed egli andò a discutere con i sommi sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo nelle loro mani. 5 Essi si rallegrarono e si accordarono di dargli del denaro. 6 Egli fu d'accordo e cercava l'occasione propizia per consegnarlo loro di nascosto dalla folla.

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  2. GESUITI - Ora si mostra come Gesù viveva il suo tempo, mancano solo
    tre giorni, alla fine, vive i giorni e le notti perché la vita è fatta di
    giorni e di notti, non di un giorno o di una notte o solo un momento
    come se vieni a San Fedele, i giorni e le notti, i giorni fa quello che
    stava facendo, il Padre lo aveva mandato, a fare il falegname per 30
    anni e poi per qualche tempo due/tre anni, più due che tre, a
    annunciare ciò che viveva, cioè la fraternità, l’esser Figlio di Dio
    facendosi fratello di tutti, quindi nel giorno viveva la sua
    quotidianità da figlio e da fratello; e di notte, usciva, bello questo
    uscire, la preghiera è un po’ un uscire anche dall’attività per entrare
    dove? Pernottava all’aperto, quello che dice vigilare e pregare, per
    stare con il Padre nell’orto degli ulivi da dove attingeva la forza per
    vivere con i fratelli.
    E il popolo, qui è chiamato tutto il popolo, tra l’altro la parola
    popolo vuol dire il popolo di Dio, ma dov’è il popolo di Dio? Diranno
    tutti crocifiggilo, però qui è visto in prospettiva, tutti saremo popolo
    di Dio, che tutti siamo fatti per vivere da figli e da fratelli. Cosa
    fanno? In greco c’è una parola che c’è pure in italiano antico che è la
    parola mattinare che vuol dire il mattino a buon ora andare a
    salutare la persona che interessa, mattinarlo, lo mattinavano presto,
    dove? Nel tempio che ha appena detto che sarà distrutto, sarà il suo
    corpo, tra tre giorni, per ascoltarlo, diventiamo popolo nella misura
    in cui mattiniamo, lo mattiniamo per ascoltarlo. Abbiamo questo
    desiderio di ascolto perché è la sua parola che ci fa figli e ci apre gli
    occhi sui fratelli.

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"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48