21,37-38 -37 Durante il giorno insegnava nel tempio, la notte usciva e pernottava all'aperto sul monte detto degli Ulivi. 38 E tutto il popolo veniva a lui di buon mattino nel tempio per ascoltarlo. 22,1-6 Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua, 2 e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano come toglierlo di mezzo, poiché temevano il popolo. 3 Allora satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era nel numero dei Dodici. 4 Ed egli andò a discutere con i sommi sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo nelle loro mani. 5 Essi si rallegrarono e si accordarono di dargli del denaro. 6 Egli fu d'accordo e cercava l'occasione propizia per consegnarlo loro di nascosto dalla folla.
GESUITI - Ora si mostra come Gesù viveva il suo tempo, mancano solo tre giorni, alla fine, vive i giorni e le notti perché la vita è fatta di giorni e di notti, non di un giorno o di una notte o solo un momento come se vieni a San Fedele, i giorni e le notti, i giorni fa quello che stava facendo, il Padre lo aveva mandato, a fare il falegname per 30 anni e poi per qualche tempo due/tre anni, più due che tre, a annunciare ciò che viveva, cioè la fraternità, l’esser Figlio di Dio facendosi fratello di tutti, quindi nel giorno viveva la sua quotidianità da figlio e da fratello; e di notte, usciva, bello questo uscire, la preghiera è un po’ un uscire anche dall’attività per entrare dove? Pernottava all’aperto, quello che dice vigilare e pregare, per stare con il Padre nell’orto degli ulivi da dove attingeva la forza per vivere con i fratelli. E il popolo, qui è chiamato tutto il popolo, tra l’altro la parola popolo vuol dire il popolo di Dio, ma dov’è il popolo di Dio? Diranno tutti crocifiggilo, però qui è visto in prospettiva, tutti saremo popolo di Dio, che tutti siamo fatti per vivere da figli e da fratelli. Cosa fanno? In greco c’è una parola che c’è pure in italiano antico che è la parola mattinare che vuol dire il mattino a buon ora andare a salutare la persona che interessa, mattinarlo, lo mattinavano presto, dove? Nel tempio che ha appena detto che sarà distrutto, sarà il suo corpo, tra tre giorni, per ascoltarlo, diventiamo popolo nella misura in cui mattiniamo, lo mattiniamo per ascoltarlo. Abbiamo questo desiderio di ascolto perché è la sua parola che ci fa figli e ci apre gli occhi sui fratelli.
21,37-38 -37
RispondiEliminaDurante il giorno insegnava nel tempio, la notte usciva e pernottava all'aperto sul monte detto degli Ulivi. 38 E tutto il popolo veniva a lui di buon mattino nel tempio per ascoltarlo.
22,1-6
Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua, 2 e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano come toglierlo di mezzo, poiché temevano il popolo. 3 Allora satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era nel numero dei Dodici. 4 Ed egli andò a discutere con i sommi sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo nelle loro mani. 5 Essi si rallegrarono e si accordarono di dargli del denaro. 6 Egli fu d'accordo e cercava l'occasione propizia per consegnarlo loro di nascosto dalla folla.
GESUITI - Ora si mostra come Gesù viveva il suo tempo, mancano solo
RispondiEliminatre giorni, alla fine, vive i giorni e le notti perché la vita è fatta di
giorni e di notti, non di un giorno o di una notte o solo un momento
come se vieni a San Fedele, i giorni e le notti, i giorni fa quello che
stava facendo, il Padre lo aveva mandato, a fare il falegname per 30
anni e poi per qualche tempo due/tre anni, più due che tre, a
annunciare ciò che viveva, cioè la fraternità, l’esser Figlio di Dio
facendosi fratello di tutti, quindi nel giorno viveva la sua
quotidianità da figlio e da fratello; e di notte, usciva, bello questo
uscire, la preghiera è un po’ un uscire anche dall’attività per entrare
dove? Pernottava all’aperto, quello che dice vigilare e pregare, per
stare con il Padre nell’orto degli ulivi da dove attingeva la forza per
vivere con i fratelli.
E il popolo, qui è chiamato tutto il popolo, tra l’altro la parola
popolo vuol dire il popolo di Dio, ma dov’è il popolo di Dio? Diranno
tutti crocifiggilo, però qui è visto in prospettiva, tutti saremo popolo
di Dio, che tutti siamo fatti per vivere da figli e da fratelli. Cosa
fanno? In greco c’è una parola che c’è pure in italiano antico che è la
parola mattinare che vuol dire il mattino a buon ora andare a
salutare la persona che interessa, mattinarlo, lo mattinavano presto,
dove? Nel tempio che ha appena detto che sarà distrutto, sarà il suo
corpo, tra tre giorni, per ascoltarlo, diventiamo popolo nella misura
in cui mattiniamo, lo mattiniamo per ascoltarlo. Abbiamo questo
desiderio di ascolto perché è la sua parola che ci fa figli e ci apre gli
occhi sui fratelli.