venerdì 6 dicembre 2019

"EGLI NEGO' " Lc 22, 54 - 62


 

2 commenti:

  1. LUCA 22,,54 – 62 GESUITI Il rinnegamento di Pietro è fondamentale per entrare nella passione di Gesù perché questo rinnegamento è il suo battesimo. Lui pensava di amare molto Gesù, di essere disposto a dare la vita per Gesù, poi capisce che invece amava un altro Gesù, quel che aveva in testa lui, non questo. E capisce una cosa: che non è il nostro amore per Dio che ci salva, ma l’amore di Dio per noi; non è che noi diamo la vita per Dio, ma è lui che dà la vita per noi. Niente ci può separare dall’amore di Dio, ma dall’amore che Dio ha per noi, non dal nostro amore che abbiamo per lui.
    Il centro del Vangelo è il senso del battesimo, che siamo amati non perché siamo buoni, ma perché lui ci ama; per questo possiamo anche allora convertirci al suo amore. Siamo amati perché siamo figli e non può non amarci e il nostro peccato è il luogo dove comprendiamo il suo amore assoluto; è nel peccato che è vinto il male, è la coscienza del peccato.
    Mentre prima Pietro era presuntuoso e diceva: io mi salvo, sono bravo, do anche la vita per te, capirà di essere come tutti gli altri, che Dio non vuole la vita di nessuno, non la toglie a nessuno, siamo noi a toglierla a lui, compreso Pietro, e lui ci dà la vita; ed è il concetto di grazia, di gratuità, di dono;
    Giovanni 1 Lettera 4, 10 –, dice che noi non abbiamo amato, ma lui ci ha amato e ha dato sé stesso per noi e ci ha amato per primo, Mentre eravamo ancora peccatori, Così si rivela l’essenza di Dio - che è amore assoluto - e la vera essenza nostra che non dobbiamo tirarci il collo per essere chissà chi: siamo amati infinitamente da Dio, c’è solo da scoprirlo. Ed è proprio nel nostro peccato che lo scopriamo e Pietro, rinnegando, scopre questo e diventa, finalmente, cristiano.
    E la fede è questa: non la mia fede in lui, ma la fede che ha lui in me, fino a dare la vita per me. E questo è il battesimo di Pietro che è normativo anche per noi.

    Questa notte è tutta attorno al fuoco. Un gioco di sguardi: la serva che lo guarda, gli altri che lo guardano, poi un altro ancora, poi un altro, poi tutti; poi Gesù che lo guarda: è importante questo guardare perché l’uomo è come è visto, siamo come siamo visti, siamo relazione, sta a noi scegliere lo sguardo. Siamo visti da chi? Da Dio, la nostra identità è come ci vede Dio e qui Pietro scoprirà lo sguardo di Gesù e, in quello sguardo, scoprirà la sua nuova identità. E il testo, come vedete, contiene tre scene di rinnegamento, come Gesù aveva predetto, e sono tre scene che rappresentano l’esame del discepolo,
    Pietro per vigliaccheria, non era vigliacco, era lì sicuro perché Gesù sarebbe intervenuto, lui aveva ancora la sua spada sotto il mantello, suppongo, tranquillo e sicuro; e, invece dice: e no, non lo conosco quello lì. Sei di quelli? Non sono, l’inesistenza: uomo, non sono. L’uomo è immagine di Dio, che è io sono, ma di quale Dio? Se non sei immagine di Gesù, che è il volto di Dio, ... : non sono, hai perso anche il tuo io.
    Il rinnegamento di Pietro è la sua salvezza: è salvato dalla menzogna che lo abitava, conosce la sua realtà, conosce che Gesù è diverso da come lui pensava, conosce in quello sguardo la verità sua e di Dio: noi lo rinneghiamo e l’altro ci ama, per questo lui è Dio e ci salva. E Pietro, per sé, fa fatica ad accettare questo: esce, non va da Gesù e piange amaramente; amaramente vuol dire l’amarezza di avere fallito: pensavo di essere bravo , cioè muore il suo io; è il battesimo del cuore questo pianto. Poi diventerà diverso il pianto, questa amarezza sarà piena della dolcezza per avere accettato l’amore, ma all’inizio non lo accetta: va via; però si porta dentro questo sguardo, come Giuda si porta dentro il boccone dato, cioè l’eucarestia

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  2. --> Dimenticare questo testo è fare della chiesa e del battesimo qualcosa di monco, che manca la prima parte, che muoia l’uomo vecchio pieno di pretese, di egoismo di imbecillità su di sé e sugli altri, che muoia la menzogna che ci abita, le presunzioni, il prestigio, il potere, che si capisca che viviamo dell’amore che riceviamo tutti, anche io. E cessa l’inganno e finisce qui la storia del male per cui questo fuoco e questa luce al centro della notte, dove tutti sono attorno, e tutti son contro Gesù, in fondo, è proprio la tenebra che concepisce la luce e la luce che dissipa la tenebra.

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