lunedì 9 dicembre 2019

"DONNE CHE SI BATTEVANO E GEMEVANO " Lc 23, 26-32


 

3 commenti:

  1. LUCA 23
    26Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù.
    27 Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui.
    28 Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.
    29 Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato.
    30 Allora cominceranno a dire ai monti:
    Cadete su di noi!
    e ai colli:
    Copriteci!
    31 Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
    32 Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per essere giustiziati.

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  2. da GESUITI - LUCA 23, 26-32

    Abbiamo quattro istantanee; sono i quattro incontri tipici possibili con Gesù che va verso il Calvario. È la Via Crucis, è il suo corteo trionfale. E tra l’altro, ho notato che le Via Crucis sono il momento più solenne di tutte le festività religiose tra i popoli oppressi dell’Africa e dell’America Latina - avrà pure un significato - sentita addirittura più della Messa, la Via Crucis perché il popolo ci si ritrova.
    E in queste quattro istantanee abbiamo prima il Cireneo, e vedremo chi è il Cireneo. È il rappresentante di tutti i poveri cristi della storia, dove ancora incontriamo il Signore. Vedremo quello che il Cireneo ha fatto, non volendo, è quello che Cristo ha fatto a noi, e lui l’ha fatto a Cristo.
    Il secondo incontro è il popolo, la moltitudine di popolo che lo segue; è quel popolo che aveva appena gridato: Crocifiggilo!, e che dopo, dalla croce, si batterà il petto contemplando questa theoria. La parola popolo vuol dire popolo di Dio, scelto. che grida: Crocifiggilo!, e quando lo mette in croce dice: Ho capito, Dio era diverso da come pensavo. È questo qui.

    . E poi le donne, invece, sono quelle già che hanno i sentimenti di Dio. Questo è tipico di Luca che rappresenta Dio più come donna.
    Dove Matteo dice: Diventate perfetti come il Padre, lui dice: Diventate materni come il Padre, perché la qualità di Dio Padre è essere Madre. Essere materni a noi uomini piace molto perché la madre accoglie,
    difatti queste donne sono già l’immagine di Cristo, di Dio che ha compassione. E allora vediamo cosa risponde Gesù a queste donne, dove si dà l’interpretazione della sua passione. E poi, alla fine, c’è l’ultimo incontro rappresentato da altri due malfattori.
    Presto o tardi, tutti ci troveremo, più o meno, a finire. Questi finiscono male in croce perché sono malfattori,
    Quindi, Lui è lì con noi e noi siamo con Lui. E sono i suoi compagni sul trono


    CIRENEO Ecco questo è il primo incontro, dove noi possiamo incontrare ancora oggi il Signore vivente. Sono loro i nostri salvatori, come dice Paolo, Col 1,24: Compi in me quello che ancora manca alla Passione di Cristo per la salvezza del mondo. Ora, sono tanti che la compiono e che continuano. Il Cristo Crocifisso continua in tutte queste persone, quelle che noi disprezziamo, come diceva il cantico del Servo di JHWH: reietto dagli uomini, avvezzo al patire, si scarica tutta l’immondizia del mondo su di lui. Proviamo a considerare quelle persone come il nostro Signore e il nostro Dio, perché lo sono realmente; quelli sono i nostri salvatori e i nostri giudici. Tra l’altro, si chiama Simone come Pietro. E Pietro ormai sta guardando questo Simone e dice: Io ero disposto a morire con Cristo, per Cristo. Io sapevo, io volevo.
    DONNE Lo sguardo di queste donne, l’atteggiamento di queste donne è lo stesso di Dio. Ecco, se prima abbiamo visto i crocifissi, che sono Simone di Cirene, poi i crocifissori, il popolo, ora queste donne, che sono un po’dalla parte del Cireneo, ma che hanno già i sentimenti di Dio, la compassione. Ritorneranno queste donne ai piedi della croce e sul sepolcro, quindi riprenderemo il tema delle donne perché sono il modello fondamentale da seguire per il discepolo.

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  3. Chi è crocifisso non fa nulla di male, anche i malfattori sulla croce diventano innocenti, cioè non possono più nuocere. Il male lo fa chi crocifigge, quindi anche qui c’è il capovolgimento: il vero pianto è per chi fa il male, per l’origine del male, non per chi lo vince. Fino a quando noi pensiamo che sia brutto morir di fame - che certamente è brutto - e allora per non morir di fame facciamo incetta di cibo e facciamo morir di fame, fino a quando non comprendiamo che il male è far morir di fame, non morire di fame, il mondo andrà sempre peggio; fino a quando non comprendiamo che essere uccisi non è male, è uccidere che è male. Cosa hanno fatto di male le persone che sono state uccise
    E per sé questa è la fine del mondo vecchio, difatti allora cominceranno a dire ai monti e alle colline cadete su di noi, nascondeteci: una citazione di Osea al capitolo 10, dove si parla della fine del mondo degli idoli; è il popolo che vuol morire perché finiscono i suoi idoli.
    Voi pensate: se finisce il nostro ideale di benessere, noi preferiamo morire.
    Finisce la nostra ricchezza, noi preferiamo morire.
    Crollano i nostri idoli, noi vogliamo morire. Esatto: sulla croce crollano tutti i nostri idoli ed è la fine del mondo vecchio; e nascerà il mondo nuovo, finalmente raddrizzato, dove non ci saranno gli idoli, che rappresentano la falsa immagine di Dio, e poi un uomo che realizza questa falsa immagine, l’uomo che ha il potere, che domina e opprime.
    Cadendo questi idoli finalmente nasce l’uomo nuovo che conosce la verità, ed è libero finalmente dal male.
    Allora lì si entra nel mistero più profondo di chi è Dio e di chi è l’uomo e la sua vera dignità; proprio in questa solidarietà che non butta via nessuno, una solidarietà più forte della vita, della morte e di ogni maledizione.

    Ecco, direi, questi sono i quattro incontri, durante il corteo trionfale, dove praticamente rappresentano questi incontri tutta l’umanità: prima il Cireneo, tutti i poveri crocifissi; il popolo, i crocifissori; le donne, quelle che hanno capito qualcosa; e alla fine i due malfattori - due principio del molteplice - che rappresentano tutti noi che, presto o tardi, alla fine smettiamo di fare il male e allora siamo elevati nella gloria e Lui è lì con no

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