martedì 14 aprile 2020

" RESTA CON NOI ! " Lc 24, 13 -35

7 commenti:

  1. Dagli Atti degli Apostoli
    At 3, 1-10
    In quei giorni, Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera delle tre del pomeriggio.
    Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita; lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta Bella, per chiedere l'elemosina a coloro che entravano nel tempio. Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un'elemosina. Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa. Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo prese per la mano destra e lo sollevò.
    Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.
    Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio e riconoscevano che era colui che sedeva a chiedere l'elemosina alla porta Bella del tempio, e furono ricolmi di meraviglia e stupore per quello che gli era accaduto.
    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 24,13-35
    Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana,] due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.
    Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
    Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
    Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

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    1. Salmo Responsoriale
      Dal Sal 104 (105)

      R. Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
      Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
      proclamate fra i popoli le sue opere.
      A lui cantate, a lui inneggiate,
      meditate tutte le sue meraviglie. R.

      Gloriatevi del suo santo nome:
      gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
      Cercate il Signore e la sua potenza,
      ricercate sempre il suo volto. R.

      Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
      figli di Giacobbe, suo eletto.
      È lui il Signore, nostro Dio:
      su tutta la terra i suoi giudizi. R.

      Si è sempre ricordato della sua alleanza,
      parola data per mille generazioni,
      dell'alleanza stabilita con Abramo
      e del suo giuramento a Isacco. R.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Tutti noi, nella nostra vita, abbiamo avuto momenti difficili, bui; momenti nei quali camminavamo tristi, pensierosi, senza orizzonti, soltanto un muro davanti. E Gesù sempre è accanto a noi per darci la speranza, per riscaldarci il cuore e dire: “Vai avanti, io sono con te. Vai avanti”. Il segreto della strada che conduce a Emmaus è tutto qui: anche attraverso le apparenze contrarie, noi continuiamo ad essere amati, e Dio non smetterà mai di volerci bene. Dio camminerà con noi sempre, sempre, anche nei momenti più dolorosi, anche nei momenti più brutti, anche nei momenti della sconfitta: lì c’è il Signore. E questa è la nostra speranza. (UDIENZA GENERALE  - mercoledì, 24 maggio 2017)

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  3. Gesuiti - Il centro della Parola è sempre vedere la passione di Dio per noi: è questo ciò di cui si tratta in tutto il Vangelo. Comincia a scaldarsi il cuore, comincia ad aprirsi l’orecchio, comincia ad aprirsi il cervello, a comprendere, e poi dopo si aprono gli occhi, lo riconoscono nello spezzar del pane. Cambiano i piedi, cambiano direzione al loro cammino, e la loro bocca servirà, invece che per litigare, alla fine per dire: Ma è vero che è risorto. Perché tornano a Gerusalemme, come vedremo, e dicono: È risorto il Signore.
    E Pietro che l’ha visto dice: È certo che è risorto, anche noi l’abbiamo riconosciuto. Questi due discepoli sono come anche noi che siamo chiamati a riconoscere la stessa esperienza di chi l’ha visto. Perché? Perché siamo risorti anche noi, avendolo incontrato. Ed è per questo che Luca ha scritto il Vangelo, per farcelo incontrare, conoscere e riconoscere.
    Ecco, in loro avviene il vero miracolo. Attraverso che? Attraverso l’ascolto della Parola di Gesù che durante tutto il giorno spiega che cosa? Attraverso tutta la Bibbia, cosa spiega? La sua Passione. Comincia a scaldarsi il cuore e poi c’è il cambiamento radicale delle persone. Scaldandosi il cuore, capiscono, si riempie la testa perché è col cuore che si ragiona – finalmente la testa capisce qualcosa – poi si aprono gli occhi e lo riconoscono allo spezzar del pane e poi ritornano. I piedi servono ormai per tornare alla comunità e per fare il cammino stesso di Gesù. Quindi è il miracolo che dovrebbe essere capitato in noi in questi anni, leggendo il Vangelo di Luca, perché la Parola fa quello che dice. Quindi abbiamo incontrato il Vivente nella sua Parola e ci ha fatti passare dalla morte alla vita, dalla desolazione, dalla tristezza alla luce, alla gioia, alla comunione con gli altri. Questo è l’effetto del Vangelo.
    Si parla di due di loro, dei discepoli; uno poi dirà che è Cleopa, probabilmente lo zio di Gesù perché si parla di Maria di Cleopa, sorella di Maria madre di Gesù; del secondo non c’è il nome, può essere chiunque di noi quel nome che fa la stessa esperienza, che è l’esperienza di ogni uomo; è l’esperienza di Adamo, fin dal principio, che è fuggito lontano da Dio.
    Gerusalemme rappresenta il luogo della presenza di Dio. Fuggiamo. E siamo in quel giorno, lo stesso giorno, e noteremo e vedremo che nel Vangelo di Luca ormai c’è solo un giorno dopo la resurrezione. Viviamo in quel giorno che è il giorno, cioè, passata la notte, viviamo nel giorno definitivo della vita
    Ecco, è Gesù che, dopo aver camminato con loro, fa una domanda e dice: Ma di cosa state parlando? Cosa sono queste parole che vi buttate addosso l’un l’altro? Come se Lui non c’entrasse in queste cose. E la loro risposta è molto bella. Si arrestarono col volto scuro e citano bene. Perfetto. Gesù Nazareno, profeta, uomo potente in parole, opere davanti a tutto il popolo. I capi e i sacerdoti lo consegnarono alla condanna a morte, lo crocifissero. E poi verrà fuori anche che alcune donne sono andate a vedere e ritornano e hanno avuto una visione d’angeli, dunque è risorto. Anche gli apostoli, Pietro sono andati poi a controllare, hanno visto che Lui non c’era, ma Lui non lo videro. Sanno tutto, ma manca di vederlo, eppure ce l’hanno lì, stanno parlando insieme. E Lui sta ascoltando ciò che gli raccontiamo di Lui
    Quindi non possono vederlo il Risorto perché loro sono chiusi nel loro fallimento, nella loro tristezza, col volto scuro, triste.

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  4. -->Non hanno capito il mistero della passione di Dio per l’uomo. È il peccato di Adamo che non ha creduto all’amore ed è quello che dice poi Giovanni nella sua lettera: Noi abbiamo conosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. È tutto qui.
    E allora, subito dopo questo, che finalmente è uscito il loro problema, c’è la diagnosi e la terapia. E allora cosa fa? Centra il problema subito e dice: Non bisognava forse che il Cristo patisse queste cose per entrare nella sua gloria? Cioè, proprio la croce è l’ingresso nella gloria perché è nella croce che Lui ha testimoniato un amore assoluto, una solidarietà assoluta con l’uomo, col perduto, col male, con chi lo uccide, perché non può non amare ogni uomo perché ogni uomo è perduto perché non si sente amato e fa il male solo per questo. E allora Lui è lì a rivelare questo amore più forte di ogni male e tutto il Vangelo non vuol spiegare che questo
    . Gesù risorto non fa altro che interpretare tutta la Bibbia attraverso la croce, intesa come l’amore assoluto di Dio per l’uomo. E la croce è la chiave interpretativa proprio di tutto il mistero della vita.
    E aspetta che diciamo: Per favore, dimora con noi.
    È dall’eternità che sta lì alla porta e bussa, sperando che qualcuno gli apra. Finalmente gli hanno aperto il cuore: Vieni, dimora con noi. Vuol dire mettiamo su casa insieme, perché è sera e il giorno è al declino. E hanno intuito che lì ormai è un giorno senza declino se Lui resta con loro.
    Non hanno ancora capito perché, però Gesù ne approfitta subito.
    Apre la porta e mette dentro il piede prima che la chiudano. Ed entrò per dimorare con loro. Aspettava questo per poter entrare e dimorare con loro. Dio è amore e l’amore non desidera altro che essere accolto e amato; allora lì sta di casa, come Lui è nostra casa.
    È bellissimo questo: Dimora con noi; è il nostro invito, finalmente. Entrò per dimorare con loro.
    E allora, lì, nel dimorare suo con noi, fa quel gesto che ricorda la sua dimora definitiva con noi, l’ultima sera, del suo corpo dato per noi.
    Prendete e mangiate, vivete di questo. Allora prese il pane, benedisse, spezzato lo dava loro. È un imperfetto, e continua a darlo. Questo avvenne mentre era adagiato a mensa, Lui con loro e loro con Lui. Ed è davanti al pane dove vedono, in fondo capiscano finalmente, si aprano gli occhi, dopo che ha spiegato attraverso le Scritture la passione, si aprono gli occhi sul senso dell’Eucaristia, il mistero della croce presente nell’Eucaristia, della nuova ed eterna Alleanza che non potrà mai essere rotta perché Lui dà la vita per chi lo uccide, quindi non puoi rompere un’alleanza così fedele. È lì che si spalancano gli occhi, davanti a questo amore che si è fatto pane e vita.
    E allora lo riconobbero. Il Vangelo ce l’ha fatto vedere, ce l’ha fatto conoscere, adesso, invitandolo in casa mia, dopo aver ascoltato la Parola, lo riconosco che è Lui, che è presente qui con me. Egli però, appena lo riconosci non è che scompare , ma divenne invisibile.
    Non è che scompare. Prima era con noi e lo si vedeva e non lo riconoscevi; quando lo riconosci e lo accogli, è dentro di te.
    E se vuoi vederlo, guarda il tuo volto che è cambiato, la tua vita che è cambiata. È il tuo stesso volto che è riflesso del suo; sei diventato anche tu come Lui. Se Lui fosse stato lì visibile, saremmo stati lì sempre a guardare Lui senza neanche mai camminare, invece dobbiamo vivere come Lui. Lui ci ha rivelato ciò che siamo noi, uguali a Lui.

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    1. Tu che vieni come luce
      per accompagnarci
      lungo un cammino di fatica e di speranza.
      Resta con noi, Signore,
      quando i dubbi contro la fede ci assalgono
      e lo scoraggiamento
      atterra la nostra speranza.
      Quando l'indifferenza raffredda il nostro amore,
      e la tentazione sembra troppo forte.
      Quando qualcuno deride la nostra fiducia,
      e le nostre giornate sono piene di distrazioni.
      Quando la sconfitta ci coglie di sorpresa
      e la debolezza invade ogni desiderio.
      Quando ci troviamo soli, abbandonati da tutti,
      e il dolore ci porta alle lacrime disperate.
      Signore, nella gioia e nel dolore,
      nella vita e nella morte, resta con noi!

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  5. Il Signore Gesù Cristo ha detto di se stesso: Io sono il giorno: chi cammina durante il giorno non inciampa ( Gv 8, 12), cioè: Chi segue Cristo in tutto, ricalcando le sue orme, arriverà fino alle soglie della luce eterna. È ciò che richiese al Padre quando si trovava ancora quaggiù con il corpo: Padre, voglio che dove sono io siano anche coloro che hanno creduto in me: perché come tu sei in me e io in te, così anche essi rimangano in noi ( Gv 17, 20 ss.). ( a. aut.)

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"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48