sabato 31 agosto 2019

VANGELO DI S. LUCA - PROLOGO Lc 1,1-4


2 commenti:


  1. [1]Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, [2]come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola, [3]così ho deciso anch'io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teòfilo, [4]perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.

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  2. FAUSTI - Luca si pone esplicitamente il problema della storia :”cogliere” oggi l'identità di un passato e la sua rilevanza per un futuro significativo per il presente.
    Ogni uomo, limitato e trasgressore del suo limite, è ansia di realizzazione e corsa verso la propria identità, ricerca di sé intorno a sé, davanti a sé e dietro a sé.Cerca di sfuggire al nulla mediante la relazione e il confronto con tutto ciò che c'è su due coordinate , quella dello spazio e quella del tempo.
    La prima lo ancora al suo mondo presente, persone, fatti, ambienti, la seconda lo situa in un dialogo sapiente col passato che si fa sua memoria e lo spinge a una responsabilità col futuro che si fa progetto.
    Il passato è mediato dalla parola/ricordo, che si deposita nella sua memoria.Questa a sua volta gli dà identità e possibilità di esistere , di comunicare, di costruire un futuro.
    La storia si può leggere come il tentativo costante dell'uomo di rompere il suo limite costitutivo.
    Insufficienza radicale a se stesso, desiderio impossibile d'Altro, troppo grande per bastare a se stesso (Pascal), l'uomo è costituzionalmente infelice , crudelmente lanciato in una ricerca di sé.
    In realtà la morte è l'unica attesa realistica dell'uomo. Ma, alla sua attesa, indeducibile da essa,si contrappone la promessa di Dio.
    E' promessa di un mondo “buono”, aperto sul cielo, totalmente diverso, che non sappiamo pensare né osiamo sperare.
    Dio si è accostato all'uomo , promettendogli anzitutto la salvezza. Perché questa venisse positivamente compresa, è stata necessaria una lunga educazione che passa attraverso il dono di salvezze insperate e la negazione di altre desiderate.
    Il punto d'arrivo di questa pedagogia di Dio è portare alla fiducia in Lui,in modo da accogliere da Lui quella salvezza che noi, con la mente oscurata dalla menzogna antica, neanche potevamo immaginare.
    Con la storia d'Israele , Dio si è dissodato un pezzo della nostra terra, vi ha seminato la Sua Parola e l'ha coltivata. Essa è lentamente cresciuta ed è diventata un grande albero dai frutti maturi, “un albero di vita, che dà dodici raccolti e produce frutti ogni mese ; le foglie dell'albero servono a guarire le nazioni “ (Ap 22,2).

    Il faticoso lavoro di Dio è giunto ora a compimento: in un punto e in un tempo precisi, Egli stesso ha aperto una breccia nel muro della nostra storia .
    Caduta l'ultima pietra che faceva da velo, si né dischiusa una via di uscita dalla perdizione.

    Ma nessuno se ne è accorto. Sul momento neanche i più vicini!
    L'opera di Dio, piccola e puntuale, è rimasta soffocata dal frastuono di tutta la grande storia.
    LUCA VUOL PRENDERE PER MANO OGNI UOMO E CONDURLO A QUELL'APERTURA . E' LA STORIA DI GESU', LUOGO IN CUI E' STATO ABBATTUTO IL MURO.ATTRAVERSO QUESTA PORTA L'UOMO,CON TUTTE LE SUE FERITE E DELUSIONI, CON TUTTA LA SUA DISPERAZIONE E ANGOSCIA, ESCE DALLA PRIGIONE DELLA MORTE E SI AFFACCIA ALLA LUCE DELLA VITA.
    Quello di Luca è un Vangelo storico: si fa carico della storia dell'uomo concreto e la apre alla salvezza, prima promessa e ora realizzata in Gesù.
    Lui è il centro del tempo, l'oggi eterno di Dio per il mondo.
    Attraverso Lui “oggi la salvezza è entrata in questa casa”(!9,9).
    Nel prologo Luca dà le sue credenziali di “storico della salvezza”.
    Parla di quelle cose che “si compirono tra noi”, trasmesse da testimoni oculari, divenuti “servitori della Parola”.
    Il racconto ordinato che molti ne hanno fatto, è utilizzato con cura da Luca perché il lettore, Teofilo, possa rendersi conto della solidità degli insegnamenti ricevuti.

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"PACE A VOI ! " Lc 24, 35-48